E’ il quesito che in tanti, meteo appassionati e non, si saranno posti negli ultimi giorni. Perché diciamolo: il lungo periodo anticiclonico è stato snervante. Può piacere il bel tempo, non si discute, ma ora c’è bisogno di ben altro. Perlomeno delle piogge. Andare avanti così, con mezza Sardegna in emergenza idrica, era impensabile ed è per questo che accogliamo con favore la notizia dell’imminente peggioramento. Pioverà e non ci “piove” (scusate il gioco di parole), ma con ogni probabilità verrà anche la neve. Neve che imbiancherà i rilievi oltre i 1000 metri, ma che potrebbe spingersi anche a quote inferiori.
Il candido manto riaccenderà le fantasie dei cosiddetti “freddofili”, ma paradossalmente instillerà anche un po’ di timore. Sapete che c’è già chi dice che la neve a novembre è di cattivo auspicio? C’è chi sostiene, sulla base di chissà quale astrusa teoria, che le “invernate” precoci servono soltanto a mitigare il prosieguo stagionale. Niente di più falso. Se avete voglia, tempo e passione andate a riguardarvi gli archivi meteorologici: troverete irruzioni ben più corpose della prossima, seguite da inverni memorabili. Troverete anche irruzioni fredde novembrine quale prologo a inverni estremamente miti. Questo per dire che la natura, non ci stancheremo mai di scriverlo e ripeterlo, fa ciò che vuole.
L’assunto che dice “la storia non si ripete” ben si addice ad una materia così complessa come la meteorologia. Ed è per questo che vi invitiamo a diffidare da chi si reputa in grado, già oggi, di stilare una previsione invernale ultra dettagliata. La sfera di cristallo lasciamola ai “maghi”.