Il vento, lo sappiamo, è uno spostamento di massa d’aria attivato dalla differenza di pressione tra due masse d’aria adiacenti. Più precisamente il vento spira dalle aree di alta pressione verso quello di bassa pressione e maggiore è la differenza di pressione “gradiente barico orizzontale” più forti sono le raffiche. A partire da venerdì, quando l’arretramento verso ovest dell’alta pressione delle Azzorre darà il via libera all’ingresso dei primi sbuffi di aria artico marittima sul nord Italia/Europa centrale con conseguente ciclogenesi, la Sardegna verrà a trovarsi in un settore del Mediterraneo caratterizzato da forti gradienti di pressionecon progressivo rinforzo delle raffiche di ponente e maestrale. Inizialmente, come scritto nell’editoriale della mattinata, le raffiche saranno moderate e calde per effetto favonico. Il momento peggiore, stando alle attuali elaborazioni modellistiche che riportiamo a corredo dell’articolo, lo attendiamo tra la tarda nottata di venerdì e prime ore di domenica quando, pensate, la nostra isola si troverà tra pressioni di oltre 1020 hPa sul bacino occidentale del Mediterraneo ed il minimo depressionario stimato a 982 hPa tra Emilia e Toscana. Uno sbalzo di pressione notevolissimo in una ristretta area geografica che attiverà fortissimi venti di maestrale e ponente con raffiche diffusamente attorno a 70 km/h ma con picchi fino a 100 km/h sui crinali del massiccio del Gennargentu e settori orientali, specialmente tra Golfo di Orosei e Sarrabus.
Monitoreremo con costanza questa evoluzione e vi richiamiamo pertanto ai continui aggiornamenti.