Nella giornata di ieri le calde correnti di libeccio hanno fatto schizzare i termometri oltre i 42°C nel Sarrabus, ma non ovunque: desta curiosità e si presta per la didattica meteo il caso dei 42°C a Costa Rei e i soli 24°C a Capo Carbonara, 15km più a sud. Perchè tanta differenza?
Le cause sono da ricercarsi nella particolare ventilazione di ieri e nell’orografia dell’area. I venti di libeccio attraversando il mare ancora fresco (18°C) vengono notevolmente mitigate e si presentano lungo la fascia costiera (frecce gialle) fresche e particolarmente umide. Percorrendo la terraferma si riscaldano fin quando si trovano costrette a superare una catena montuosa (700m – 800m), come da grafico. Durante la risalita, l’aria si espande e si raffredda, nel nostro caso (avvezione di aria sahariana) in modo contenuto per poi superare il crinale e gettarsi sulla pianura. La discesa è caratterizzata dal fenomeno della compressione e del riscaldamento adiabatico (1°C ogni 100m) con l’aria che perde gradualmente quasi tutto il contenuto di umidità. Su questo versante, detto sottovento, i venti sono roventi, turbinosi e particolarmente secchi. Per tale motivo ieri, percorrendo l’orientale sarda da Capo Carbonara, ci si poteva imbattere inizialmente in temperature gradevoli (24°C) e poi desertiche (42°C) in soli 15km.