Le dinamiche a carico di Alte e Basse Pressioni europee sembrano volgere verso interessantissimi scenari tardo autunnali. In realtà un assaggio di manovre proprie della stagione fredda si sono già materializzate: avete presente il ciclone mediterraneo? Ebbene si, la sua genesi è scaturita da impulsi freddi discesi dall’Artico Russo e penetrati sul Mediterraneo occidentale. Che sia colpa del fenomeno El Nino? Può darsi, anzi, possibile o addirittura probabile. Tempo addietro, in vari approfondimenti apparsi nel nostro portale avevamo supposto accesissimi scambi meridiani (spostamenti di grandi masse d’aria lungo i meridiani, appunto) nonché il rischio che l’Italia potesse risultare esposta a eventi alluvionali consistenti. Anche gli americani, in uno studio d’inizio settembre, stipularono previsioni stagionali nella stessa direzione.
Ora, premesse a parte ci chiediamo: cosa succederà dopo l’intermezzo anticiclonico? Detto che tornerà un po’ d’estate per alcuni giorni, lo step successivo potrebbe contemplare la riapertura della porta atlantica e conseguenti peggioramenti. Ben più interessante quel che potrebbe accadere nella seconda decade d’ottobre. Il ripristino di una struttura altopressoria scandinavia potrebbe incentivare la prima, forte irruzione artica sull’Europa centro orientale. Si osservi la mappa:
La Multimodel GFS-ECMWF (modello che come ben sappiamo ci fornisce una “media” dell’ultima emissione disponibile dei due importantissimi modelli previsionali GFS e ECMWF) dipinge la dinamica fin qui descritta. La domanda è: il freddo arriverà in Italia e quindi in Sardegna? Difficile dirlo. Anche perché le perturbazioni atlantiche dovrebbero riproporsi in scena fin dalla seconda metà della prossima settimana e pur fungendo da richiamo per il freddo orientale, potrebbero stemperarne gli effetti. Ciò che è certo, a nostro avviso, è che le prime manovre invernali quest anno potrebbero rivelarsi prima del previsto.