La tempesta di sabbia che ha investito il Medio Oriente nella prima settimana di settembre è stato definito dagli esperti un episodio senza precedenti per intensità ed estensione. Finora si contano 12 vittime tra Libano Siria e Israele, i paesi più colpiti. Il soffocamento causato dall’elevata concentrazione di polveri desertiche ha causato anche seri problemi di salute per migliaia di persone. Le prime testimonianze satellitari risalgono al 6 settembre: Siria, alcune zone della Giordania e la costa turca del Mediterraneo si trovavano sotto la tempesta. L’8 settembre la tempesta si propagava rapidamente in Libano, Israele, tutta la Giordania, in Palestina, Cipro, mentre il 9 si trasferiva più a ovest, raggiungendo l’Egitto e il Golfo di Suez.
Caos nella zona
Il traffico aereo è stata gravemente compromesso in molti di questi paesi, portando alla cancellazione di migliaia di voli.Ovviamente, gli ospedali sono stati travolti da emergenze mediche legate a problemi respiratori causati delle polveri. In molte stazioni meteorologiche sono state misurate concentrazioni di polvere record. Ad esempio, su Gerusalemme era 173 volte più alto del valore medio della zona.