Curiosamente, in qualche rivista meteorologica online (evidentemente poco informata) si è fortemente dibattuto nello scorso mese riguardo l’inopportunità di definire da “record” l’appena concluso mese di luglio. Un mese in cui sono sicuramente mancate, e diciamo noi per fortuna, temperature eccezionalmente elevate e paragonabili al luglio del 1983 quando in Sardegna i termometri arrivarono fino a 47°C ma nel quale i valori oscillanti tra 37°C e 40°C si sono mantenuti con estrema costanza per quasi tutti i giorni con notevoli ripercussioni, come più volte da noi documentato, sulle temperature marine ormai a livelli caraibici.
Ebbene, finalmente resi noti i dati dal CNR-ISAAC, il mese di luglio 2015 sarà ufficialmente ricordato a livello italiano come il più caldo dal 1800 con, scusate l’intreccio di parole, una temperatura media di ben 3,55°C superiore alla media calcolata nel periodo 1971-2000. Sulla nostra isola la deviazione rispetto alla media oscilla tra +2°C delle coste occidentali e meridionali fino ai +3°C dei settori centro settentrionali ed orientali.
Andamento piuttosto curioso dal punto di vista delle precipitazioni. Il mese si conferma generalmente secco con un -32% di precipitazioni rispetto alla media calcolata nel periodo 1979-2000 tuttavia esistono, a livello nazionale, delle isolate oasi in cui ha piovuto fino ad oltre il 200% in più rispetto alla media stagionale. Una di queste è in Sardegna, nel Cagliaritano, dove in occasione dell’ultima sfuriata temporalesca si sono registrati degli autentici nubifragi, si veda CAPOTERRA, CAGLIARI1, CAGLIARI2, CAGLIARI3, VILLA SAN PIETRO e PULA.