Siamo giunti al termine di un mese che per molti versi entrerà a far parte della storia meteorologica a causa del caldo anomalo. Le due (è in atto la terza) violente e prolungate ondate di calore africano hanno fatto schizzare all’insù i termometri su oltre mezza Europa. Non scordiamoci che in molte località del continente sono caduti record assoluti e mensili, confermando quella tendenza verso periodi di caldo sempre più violenti e duraturi.
Ma andiamo ad analizzare quelle che sono state le anomalie termiche più rilevanti e per farlo ci affidiamo al modello a stelle e strisce CFSv2. Non scordiamoci che il raffronto viene fatto con la media trentennale di riferimento 1981-2010.
Come si evince facilmente dall’immagine, le deviazioni positive più marcate hanno coinvolto Austria, Svizzera, sud della Germania e l’Italia centro settentrionale. Si scorgono anomalie di oltre 5°C, anomalie che tendono a smorzarsi man mano che si procede verso sud e verso nord. Per quel che ci riguarda, possiamo dire che il caldo è stato intenso anche al Sud e nelle due Isole Maggiori (un po’ meno sulla Sicilia orientale). Su queste regioni le anomalie raggiungono punte di 2-3°C.
Il fresco, al contrario, ha coinvolto gli Stati del nord Europa: dalla Gran Bretagna alla Scandinavia, sino ad arrivare alla Russia europea (dove addirittura scorgiamo deviazioni negative di oltre 6°C. Temperature inferiori alla norma sono state registrate anche sulle coste atlantiche del Portogallo e della Francia, così come pure nell’entroterra sahariano e in molte zone della Turchia.