Come anticipato questa mattina nel nostro BUONGIORNO SARDEGNA, il pomeriggio odierno offrirà un’ottima occasione per il ritorno dei rovesci e temporali organizzati dopo una lunga parentesi caratterizzata da stabilità persistente e temperature sopra la media del periodo. L’articolo che presentiamo vuole essere dunque un’appendice alla previsione del mattino con particolare riferimento all’analisi dello status/assetto termodinamico e degli indici di instabilità attesi per le prossime ore.
Il calo dei geopotenziali a 500 hPa, ossia la quota in metri alla quale è individuabile tale pressione, è il primo tassello fondamentale nella previsione poichè denota l’ingresso di aria più fresca e particolarmente secca nelle medie quote troposferiche. Fattore questo confermato anche dall’analisi del radiosondaggio di Cagliari dal quale si evince una temperatura di -10°C attorno ai 500 hPa e bassissimi valori di umidità, costantemente compresi tra 10% e 30% dai 2000 metri ai 6000 metri di quota.
Di contro, come invece si può osservare dalla cartina che segue, nei bassi strati troposferici il quantitativo di calore ed umidità, tradotto con il parametro CAPE che indica l’energia potenziale disponibile per lo sviluppo delle celle temporalesche, sarà piuttosto elevato, anche se parzialmente smorzato dal rimescolamento dell’aria effettuato dal maestrale nel corso delle ultime 36 ore. Nelle zone centrale dell’isola i valori oscilleranno diffusamente tra 1500 j/kg e 2000 j/kg con picchi fino a oltre 2500 j/kg tra Trexenta, Parteolla e zone interne del Sarrabus, potenzialmente le più instabili.
Finora abbiamo parlato in termini di potenziale a rimarcare il fatto che nei bassi strati l’energia a disposizione è tanta, ma per l’innesco delle celle temporalesche serve la scintilla. In questo caso non interverrà alcun transito frontale ma il forcing sarà indotto dall’innesco di linee di convergenza al suolo che determineranno un accumulo di massa nei bassi strati risolvibile esclusivamente attraverso l’innesco di moti verticali ascensionali/termiche. Con l’ausilio del nostro LAM ad altissima risoluzione si individua un’area di convergenza al suolo che dall’alto Oristanese si estende fino al Sarcidano, Trexenta e Parteolla passando per la Barbagia. Una limitata zona di convergenza al suolo potrebbe svilupparsi anche sui monti del Sulcis.
La carta che segue traduce quanto detto pocanzi e riporta in grafica le aree in cui si svilupperanno moti ascensionali, in rosso, e moti discendenti in blu. Ovviamente a noi interessano le aree in rosso poichè da quelle zone partiranno le termiche in grado di evolvere in temporali. Anche in questo caso segnaliamo una fascia a rischio che parte dell’alto Oristanese, attraversa la Barbagia e si chiude, intensificandosi, tra Trexenta, Parteolla e settore montuoso del Sarrabus.
L’area di maggiore instabilità e nella quale potrebbero prendere vita i temporali più intensi ed organizzati è quella che va dalla Barbagia al Sarcidano, Trexenta, Parteolla e zone montuose del Sarrabus e, considerando le correnti in quota da nord ovest, appare possibile un coinvolgimento dell’hinterland di Cagliari.