L’escalation temporalesca di cui s’è discusso ieri trova riscontro nell’ultima emissione del nostro modello ad altissima risoluzione. Osservando la mappa odierna e raffrontandola con quella di ieri – l’approfondimento specifico lo trovate a questo link – si evince esclusivamente una differenza: l’entità dei fenomeni.
Ieri s’indicavano accumuli anche superiori a 20 mm, oggi scorgiamo picchi di circa 10-15 mm. Non di più. Va detto però che anche quantitativi apparentemente poco rilevanti, se concentrati in un arco temporale ristretto – come nel caso dei temporali – possono causare qualche disagio. Tra l’altro non escludiamo, data l’umidità presente nei bassi strati, celle temporalesche anche più cattive di quanto possa apparire dalla lettura dal modello. Staremo a vedere. Concludiamo confermando le aree a rischio: Barbagia di Ollolai, Mandrolisai, Barigadu, Mandrolisai e Marmilla.