Nel corso della prossima settimana si realizzerà la prima ondata di caldo di luglio e anche stavolta il forte rialzo termico avverrà per l’intervento dell’Anticiclone nord africano. Anticiclone che, a differenza del passato, sembra abbia tutta l’intenzione di mettere radici nel cuore del Mediterraneo e in effetti tale ipotesi è supportata da alcuni interessanti elementi teleconnettivi. Abbiamo scelto di dare uno sguardo ai due indici climatici che andremo ad analizzare per un semplice motivo: i modelli previsionali concordano sulla durata del caldo almeno sino al 10 luglio. Sarà caldo eccezionale? Difficile dirlo ora e in questa sede. I dettagli andranno valutati strada facendo, ecco perché al momento è inutile soffermarsi sull’eventuale magnitudo. Non mancherà occasione per tornarci su.
Una delle cause della rimonta anticiclonica africana è imputabile ai recenti accadimenti nel nord Africa e in particolare alla collocazione di quello che in gergo tecnico viene definito “fronte di convergenza intertropicale (ITCZ)“. Osservando la rielaborazione grafica del NOAA, relativa alla seconda decade di giugno, si evince subito un elemento: lo spostamento verso nord del fronte, soprattutto sul comparto occidentale del nord Africa. La posizione corrente è indicata tramite una linea rossa, mentre il precedente con una linea gialla. Il nero rappresenta la condizione di normalità e benché l’attuale collocazione sia prossima alla norma, una spinta verso nord può porre le basi per le temibili incursioni africane fin sulle medie latitudini.
Un altro elemento che ci fa propendere per la lunga durata del caldo è la distribuzione delle anomalie termiche delle acque superficiali oceaniche (SSTa). Nello specifico interessa valutare le deviazioni dalla media in Atlantico e si evince immediatamente – tramite l’ultimo aggiornamento disponibile – la presenza di una zona “fredda” ad ovest della Penisola Iberica. I nostri mari, invece, evidenziano un riscaldamento importante: le temperature risultano ben al di sopra delle medie di riferimento. Tenendo a mente i meccanismi che regolano le correnti d’alta quota, si potrebbero ipotizzare pericolose deviazioni cicloniche del getto proprio a ridosso del Portogallo, con eventuale sviluppo di “temibili” gocce fredde. E gocce fredde in quella posizione vuol dire avere promontori anticiclonici nord africani smaniosi di catapultarsi nel cuore del Mediterraneo. Le anomalie termiche positive potrebbero, al contrario, incentivare deviazioni anticicloniche del getto con conseguente consolidamento di possente strutture anticicloniche. Insomma, ci sono tutti gli elementi necessari a far si che la prossima ondata di caldo risulti realmente duratura.