Sarà forse perché il bel tempo dà pochi spunti di riflessione, o forse perché non si ha troppa voglia di stare davanti al pc con quella fastidiosa ventolina di raffreddamento che spunta fuori il caldo? O magari perché non si ha voglia di stare sempre attaccati al cellulare? O forse più semplicemente perché si è meteo appassionati? Già, il “meteo appassionato“… Definirci tali (lo siamo anche noi, oltre che meteorologi per professione) è corretto, certo, ma significa anche attribuirci una serie di difetti che ci portiamo dentro quasi come fosse il “peccato originale”. Difetti che probabilmente si potrebbero riassumere in una sola parola: estremi.
Non neghiamocelo: siamo tutti attirati dagli eventi meteorologici estremi. Chi più chi meno. Altrimenti non si spigherebbe il motivo di certi picchi d’ascolti registrati in occasioni ben più coinvolgenti dell’attuale. Un esempio? Ricordate i temporali d’inizio giugno? Le tremende grandinate, gli allagamenti e i tuoni roboanti? Già, in quell’occasione eravamo tutti alla ricerca della notizia esaltante, quella che potesse catturare l’interesse dei nostri amici e del lettore. Le foto giravano per il web impazzite, idem i video.
Poi cos’è successo? Che all’orizzonte iniziò ad apparire l’Alta Pressione, con essa bel tempo e caldo. Col passare dei giorni abbiamo avuto la conferma, ovviamente dai modelli, che la fase anticiclonica sarebbe diventata dominante. Ed ecco che a quel punto non abbiamo più necessità d’altro, perché c’è il mare che chiama, l’aria aperta che ci dona quel refrigerio voluto, cercato, desiderato. Ma siamo pur sempre amanti degli estremi, volente o nolente, e sapete cos’accadrà? Che non appena avremo un’idea del terribile caldo in arrivo andremo alla ricerca dei valori termici estremi. 35°C? No, on basta. Vorremo i 40°C, perché se è vero che spaventano è altrettanto vero che susciteranno quell’interesse che l’Alta delle Azzorre da sola non riuscirebbe ad avere.
Se per caso non vi sentite appartenenti alla categoria del meteo appassionato, ma vi ritenete dei semplici lettori e osservatori del tempo, scusate l’intromissione. Noi, con passione smisurata, continueremo a regalarvi analisi, articoli, curiosità, foto, editoriali e chi più ne ha più ne metta. Perché in fondo in fondo, diciamolo, la meteorologia è bella perché in grado di catturare l’attenzione di tutti. Di grandi e piccini.