Possiamo ormai considerare archiviata la fase meteo climatica invernale che ha caratterizzato i primi giorni di marzo e gli ultimi di febbraio.
Una fase che ha portato piogge localmente intense ma anche nevicate a quote decisamente interessanti. Interessanti anche i primi temporali che si sono verificati negli ultimi giorni, figli evidentemente di quei crescenti contrasti termici tipici del mese di marzo. Aria fredda in quota da un lato, dall’altro lato il crescente riscaldamento diurno. Ecco quindi che il gioco è fatto.
È soltanto l’inizio di un lungo periodo di estrema dinamicità atmosferica, infatti ci stiamo preparando ad accogliere il ritorno delle correnti umide atlantiche le temperature saliranno di parecchi gradi ma avremo anche il passaggio di alcuni fronti perturbati che daranno luogo a delle precipitazioni soprattutto sui settori occidentali e nelle zone interne della nostra regione.
Poi a quanto pare ci sarà spazio per una rimonta anticiclonica, seppur temporanea, di matrice africana. Infatti abbiamo dato un’occhiata alle proiezioni termiche e ci siamo resi conto che l’incremento termico sarà davvero notevole: parliamo di 8-10°C oltre le medie stagionali. Significa che le temperature massime potranno tranquillamente veleggiare a ridosso dei 25°C.
Attenzione però, sarà bene non illudersi non scoprirsi troppo perché a quanto pare (lo ripetiamo) dovrebbe trattarsi di una fase del tutto temporanea. La stessa struttura di alta pressione, defilandosi nuovamente verso ovest, potrebbe facilitare lo scivolamento di una saccatura polare marittima all’interno del Mediterraneo.
Significa aria fredda, significa crescenti contrasti termici, significa che le temperature potrebbero crollare e che l’ondata di maltempo che potrebbe manifestarsi assumerebbe caratteristiche di un certo rilievo. Potrebbero ripresentarsi temporali di forte intensità potrebbero ripresentarsi abbondanti nevicate sulle nostre montagne. Si tratta di uno step evolutivo sul quale comunque torneremo nei prossimi giorni.