Avrete di certo sentito parlare della grande neve del Febbraio 1956. Fu un evento meteo per la Sardegna storico. Intere comunità rimasero isolate per settimane a causa dell’ondata di maltempo. I soccorsi arrivano dal cielo e lanciavano cibo e medicinali. In molti paesi per riaprire le comunicazioni pedonale con l’esterno delle abitazioni furono scavati dei tunnel.
C’erano cumuli di neve alti sino e oltre i due metri ai bordi delle strade, era pressoché impossibile muoversi come le auto o le moto.
I ragazzi, ed anche i meno, organizzavano battaglie a colpi di palle di neve. Della nevicata del ’56, è stata tramandata ai posteri solo una raffigurazione che espone soltanto in minima parte ciò che avvenne in un mese fuori dalla realtà a cui si era abituati. Fu un evento meteo drammatico per quasi tutta l’Europa.
L’ondata di freddo arrivò in Sardegna il 2 febbraio con le prime nevicate. A Sassari la temperatura piombò sottozero con forte vento e neve, così avvenne ad Olbia, Oristano, Nuoro, poi a Cagliari.
A Torres e Olbia il traffico marittimo fu sospeso. Nel corso dei giorni, le notizie che giungevano dalle zone interne erano drammatiche. Furono interessate da incredibili nevicate soprattutto il Goceano e la Gallura. La stazione meteo posta sul Monte Limbara piombò a -17°C.
Fu chiuso il porto di Cagliari. La Sardegna rimase isolata per giorni.
Fortissimi e gelidi venti si intervallavano a fitte nevicate. Gelarono i corsi d’acqua nelle zone interne. Scoppiarono le tubature per il ghiaccio in molti paesi, e per bere veniva fusa la neve che di certo non mancava.
Ma la nevicata iniziale che aveva scatenato una festa, i giochi, iniziò a divenire un gran problema. Le scuole furono chiuse da subito. Molte persone si fecero male sul ghiaccio cadendo e finirono nei vari Pronto Soccorso.
I paesi dell’interno spesso erano al buio senza energia elettrica. Ma allora ai disagi si era abituati, la Seconda Guerra Mondiale era terminata da circa un decennio, e si tornò a vivere come nei giorni bui di quella sventura storica. La nevicata divenne una catastrofe. Distrutti i raccolti invernali, poi furono danneggiati anche quelli primaverili per una gelata e altra neve a marzo.
L’abbigliamento non adatto, l’esigenza di muoversi anche per raggiungere gli animali rimasti in campagna, giocò un brutto tiro a vari cittadini. Vi furono anche delle vittime per assideramento, altre furono salvate in extremis.
La neve con il ghiaccio divennero una disgrazia. Nei giorni svariate tormente di neve infuriarono in Sardegna in quello che fu un vento meteo storico.
Nel gennaio 1985 si ebbe qualcosa di appena paragonabile, con tanta neve diffusa in Sardegna che raggiunse poi anche Cagliari. Ma l’evento atmosferico non fu paragonabile a quello del 1956.
Ci si chiede, con i cambiamenti climatici che succedono, c’è il rischio di un evento meteo come quello del 1956? Ebbene, secondo gli scienziati si, il riscaldamento dell’Artico innesca ondate di gelo record, di certo isolate tra ampie aree dove c’è un’insana mitezza invernale. Ne sanno qualcosa in Spagna, in Grecia, ed in America sino al Texas. Così come in Giappone, in Medio Oriente, con eventi meteo che negli ultimi decenni di riscaldamento globale sono stati anche peggiori, per l’Europa, di quanto avvenne in quel Febbraio 1956.
Nessuno può dirlo o prevedere eventi rigidi paragonabili al Febbraio 1956, anche perché la Sardegna non è di certo favorita da fenomeni di tal natura. Ad esempio, nel 1929 si ebbe in Europa un inverno molto freddo, con gelo e neve, ma in Sardegna non ci fu un fenomeno simile al Febbraio 1956.
Il punto è quindi che ondate di freddo eccezionali, nevicate da record, potrebbero nel futuro presentarsi anche in Sardegna, quale conseguenza del riscaldamento globale e dell’Artico. A dirlo è la scienza.