Come ben sappiamo la Sardegna è abbonata al maestrale. Le condizioni meteo sono spesso influenzate da questo vento che giunge dalla Valle del Rodano. Durante l’inverno sono mancate le condizioni ideali per avere le classiche burrasche di maestrale, ciò perché la parte occidentale dell’Europa è stata interessata da un potente anticiclone.
E l’alta pressione ha interessato anche la Sardegna, dove peraltro c’è stata una carenza consistente di precipitazioni, la temperatura media è stato superiore alla norma. Poi sarà pur vero che in alcune aree interne si sono verificate potenti gelate notturne, che in talune località hanno raggiunto anche i -10 °C, ma derivanti da inversioni termiche del tutto locali, poi sparite col tiepido sole pomeridiano.
Il sole in Sardegna durante le belle giornate ormai è bello che tiepido. Dopo il disturbo che si è verificato soprattutto nella nottata tra lunedì e martedì con rovesci di pioggia, qualche tuono, raffiche di vento, e in talune aree anche grandine, ma anche la neve sulle aree più elevate del Gennargentu, le condizioni meteo cambieranno e avremo delle belle giornate, talune però con nubi passeggere, ma comunque con temperature in aumento che si porteranno in alcune località persino sopra i 20 °C. Ma non ci sarà una stabilità atmosferica costante, infatti potrebbe transitare qualche impulso di aria fredda che si sgancerà dai cicloni che stanno interessando e che interesseranno l’Europa nordoccidentale.
Tutto descritto è estremamente anomalo.
La Sardegna vive anomalie meteo climatiche considerevoli a fronte del suo clima medio, ovviamente, in quanto ci sono altre aree del nostro Pianeta dove le anomalie sono molto più acute.
Le proiezioni meteo verso le prossime settimane sono cruciali per eventuali ondate di freddo di entità invernale. Queste sembrano sempre essere nel breve termine meno probabili, così anche nel medio periodo. Si ha l’impressione che le turbolenze invernali giungeranno più avanti, a marzo, quando avremo la classica rottura del Vortice Polare.
Il Vortice Polare è una circolazione in alta quota di bassa pressione che ruota attorno al Polo Nord. Quando il Vortice Polare è intenso come è avvenuto quest’inverno, intrappola al suo interno un’ampia sacca d’aria fredda, quando invece il Vortice Polare è debole, si manifestano ampi scambi di masse d’aria secondo i meridiani. In queste circostanze abbiamo frequente tempo instabile con il transito di perturbazioni e periodi di freddo. Ma la mia descrizione è molto approssimativa, anche perché negli ultimi tempi la scienza ci propone novità che in passato erano sconosciute.
Il mio intento in questo approfondimento è sottolineare come la valle del Rodano possa divenire la porta naturale per eventuali ondate di freddo che si potrebbero innescare quando il Vortice Polare perderà potenza, e la Sardegna sarà in prima fila a ricevere sfuriate di maltempo e freddo.
Abbiamo in archivio numerosi eventi meteo nel passato che sono giunti nel mese di marzo dopo un inverno mite, che hanno prodotto precipitazioni sotto forma di neve anche a quote molto basse. Ma ora ci sono anche i cambiamenti del clima, che si sommano alle sempre possibili fluttuazioni climatiche.
Le proiezioni stagionali ottenute attraverso centro meteo europeo ci indicano che la temperatura di marzo tenderà diminuire rispetto al mese di febbraio e si avranno precipitazioni. Quindi anche dell’eventuale neve sui monti. Ovviamente sono previsioni da confermare, ma considerate le campate in aria, in quanto derivano da complesse elaborazioni matematiche provenienti da autorevoli centri meteo. Ma restano sempre previsioni e non certezze.