Siamo giunti all’ultima decade di Ottobre e volendo stilare un primo, provvisorio bilancio meteo climatico sull’andamento di ottobre quel che possiamo dirvi è che sinora è stato un mese freddo e poco piovoso.
E’ vero, in alcune zone della Sardegna abbiamo avuto dei fenomeni violenti proprio a inizio mese, dopodiché le varie incursioni fredde hanno lasciato in eredità soprattutto temperature inferiori alle medie stagionali, ma per quanto riguarda le precipitazioni possiamo tranquillamente affermare che siamo lontani dalla normalità.
Guardando i vari modelli previsionali non abbiamo buone notizie. Ora le temperature sono risalite e di piogge, piogge vere, neppure l’ombra. Le poche piogge previste nei prossimi giorni non riusciranno a portarci accumuli tali da poter dire che la siccità è finita. Assolutamente no.
Ecco quindi che si guarda con molta attenzione alle prime proiezioni di novembre, un mese che negli ultimi decenni è stato spesso e volentieri contrassegnato da condizioni meteo estreme. Viene in mente la tremenda alluvione di Olbia, poi quella di Capoterra, insomma novembre è capace di sfornare peggioramenti che poco o nulla hanno a che vedere con le docili perturbazioni atlantiche.
Sarà così anche quest’anno? Diciamo che le premesse non sono per nulla incoraggianti. I mari restano caldi, c’è poco da dire, quindi attenzione ai possibili affondi d’aria fredda nel Mediterraneo perché potrebbero generare i temibili cicloni.
Ovviamente non abbiamo la sfera di cristallo, ma qualcosa in tal senso s’intravede in più di una proiezione modellistica. Potrebbero crearsi i presupposti per la strutturazione di depressioni particolarmente profonde e insidiose, di quelle depressioni capaci di portarci piogge torrenziali in poco o pochissimo tempo.
Novembre, secondo alcuni centri di calcolo, potrebbe essere un mese dai connotati estremi. Non sarebbe una novità, lo ripetiamo, fatto sta che per poter lenire la siccità che attanaglia molte aree dell’isola avremmo bisogno dell’Atlantico, non certo dei cicloni mediterranei.