È la solita storia di ogni anno, da una parte i cambiamenti climatici che determinano brusche virate stagionali che man mano che passa il tempo tendono ad accentuarsi, incidono esclusivamente sulle nostre tasche, dato che come tutti sapete, aumenteranno i costi di bolletta, gas, ma mano di carburante. Insomma, noi che facciamo parte del mondo del consumismo, e che abbiamo esigenza primaria di questi beni, vediamo castigati perché sporchiamo il pianeta.
Niente in contrario su tutto quello che si può fare per ridurre le emissioni di gas serra, dato che noi, piccoli uomini, abbiamo conquistato questo pianeta lo stiamo riducendo man mano in una fogna a cielo aperto.
Anche in passato abbiamo visto nel mese di ottobre periodi di freddo, però quanto è avvenuto questi giorni ha del record in Sardegna, con temperature notturne che si sono abbassate su valori come non succedeva forse da circa quarant’anni. Ma il punto è un altro, nel lasso di tempo inizio autunno, le abitazioni dei paesi di bassa collina, di città come Sassari, si raffreddano sotto la soglia di 20 °C, e in casa, nelle strutture ospedaliere, asili, scuole, eccetera, si è costretti a ricorrere a mezzi di fortuna per sopperire alla sensazione di freddo, e soprattutto all’inizio di stagione si percepisce più che durante il pieno inverno.
Le case anche stavolta si sono improvvisamente raffreddate bruscamente, e di parecchio.
Siamo passati da una stagione balneare tardiva, al freddo improvviso ed eccessivo, e se fosse inverno avremmo avuto il ghiaccio al mattino e forse la neve sino a quote basse.
Di certo la Sardegna non è territorio ideale per le nevicate, una marea di fattori devono coincidere per portarci la neve, ma anche da queste parti cadeva la neve durante l’inverno, o meglio dovrebbe cadere saltuariamente alle basse quote, più frequentemente sui monti.
Ma riparliamo di termosifoni, ebbene c’è una legge obsoleta, ridicola, che peraltro riguarda esclusivamente coloro che vivono in condominio, che vieta l’accensione dei termosifoni. In quasi tutta la Sardegna non è possibile accendere i termosifoni prima del 15 novembre, ad eccezione invece di Nuoro si possono accendere dal primo del prossimo mese, come a Ozieri e Tempio Pausania.
L’accensione della caldaia del condominio, ma anche di una casa, è regolamentata dalla legge 10-1991 che decreta quando si può accendere il riscaldamento centralizzato in relazione alla zona climatica dove ricade la propria abitazione.
Ecco, abbiamo da ridire sulla zona climatica: Sassari e Cagliari fanno parte della medesima area climatica secondo costoro che hanno scritto questa legge del 1991. Ci permettiamo di dissentire da coloro che hanno fissato tale abbinamento.
Nel frattempo, nelle abitazioni che ormai sempre più dispongono di pompe di calore, ciascuno in autonomia l’accende per addolcire la temperatura domestica o dell’ufficio. Oppure si ricorre la classica stufetta. Ma ciò è vietato in tutti quei luoghi definiti pubblici, pena una salata ammenda amministrativa. Il mio pensiero va a chi sta in ospedale, agli asili nido, alle case di riposo, dove sappiamo che chi è anziano il freddo lo patisce parecchio. Ma niente, nessuno interviene, il potere ce l’hanno i sindaci che potrebbero fare delle eccezioni soprattutto per quei luoghi dove vivono persone con particolari sensibilità.
E’ una vera e propria ingiustizia, che andrebbe corretta perché alla fin fine è finalizzata a ridurre le emissioni di gas serra, niente più, ma queste hanno necessità di ben altro per essere abbattute, nel frattempo il clima cambia, le stagioni di una volta non ci sono più, c’è uno squilibrio eccessivo che genera periodi di freddo quando dovremmo avere un clima ancora mite, improvvisamente il caldo anche pieno inverno quando dovrebbe fare freddo, ma allora la legge dice accendete termosifoni e tenetevi anche 25 °C in casa. Questo è che succede un po’ ovunque in Italia.