Vediamo che cosa dicono i modelli matematici di previsione meteo climatica. In questo caso ci riferiamo quelli stagionali, innanzitutto, si parte non Vortice Polare estremamente instabile, che già dalla fine di ottobre entrerà in crisi. Gli esperti che si occupano di studio dei cambiamenti climatici nelle regioni polari, soprattutto per l’Artico, ovvero del Polo Nord, sostengono che il suo rapido riscaldamento stia determinando un’accentuazione di eventi meteo estremi invernali.
Durante gli scorsi inverni abbiamo avuto ondate di gelo estreme alle medie latitudini sparse per il pianeta. Ci sono stati anche record è di freddo storici. Varie aree sono state interessate da notevoli nevicate.
Col Vortice Polare estremamente instabile c’è un’accentuazione del rischio che ondate di gelo, e nel nostro caso di nevicate. Queste si possono verificare temporaneamente anche le nostre latitudini, persino in Sardegna.
Si tratta di una teoria che non può essere applicata la pratica, ovvero non è una previsione meteo. Bensì una discussione che parte dal concetto che i cambiamenti climatici accentuano di intensità le ondate di gelo estreme in aree ubicate alle medie latitudini, e la Sardegna lo è.
Ora vi lasciamo ad un’analisi abbastanza approfondita dei vari perché.
Un nuovo studio americano mostra che un aumento del meteo invernale estremo in alcune parti del nostro Emisfero è collegato al riscaldamento accelerato dell’Artico. Ciò potrebbe apparire paradossale. Ma sono del medesimo avviso anche gli scienziati che hanno stilato un altro studio in Russia, dove in Siberia si sono verificate notevoli ondate di gelo, ma anche un aumento notevole delle precipitazioni nevose.
I vari scienziati hanno scoperto che il riscaldamento nella regione del Polo Nord ha disturbato lo schema circolare dei venti noto come Vortice Polare. Ciò ha permesso l’avvio di un temporaneo meteo invernale molto più freddo della media durante gli ultimi inverni in diverse aree del nostro emisfero. In particolare, gli scienziati americani si sono occupati di quanto è avvenuto negli Stati Uniti, evidenziando le cause dell’ondata di freddo di intensità straordinaria avvenuta nel Texas a febbraio 2021.
Gli autori affermano che il riscaldamento vedrà inverni più freddi in alcune località del nostro emisfero, in particolare, un’accentuazione della possibilità che si verifichino improvvise violente ondate di gelo. Queste, potrebbero però prediligere alcune aree a discapito di altre, ed è ciò che stiamo osservando sul campo. Però in merito a questo non ci sono degli schemi e delle prove che questa condizione possa durare a lungo. Prevale la teoria che le ondate di gelo colpiranno casualmente questa o quella area delle medie latitudini.
Gli scienziati russi, nel frattempo, studiano l’eccezionale aumento di nevosità in tutta la Siberia. Anche questo correlato a cambiamento di temperatura nel Polo Nord durante la stagione invernale. Neve che peraltro cade con quantitativi da record nella grande metropoli sovietica: ovvero a Mosca, città che sta sperimentando i disagi della neve. Tutto questo nonostante la capitale russa si è abituata ad avere inverni con temperature quasi sempre sottozero, e nevicate frequenti. Ma questa in precedenza avvenivano con fenomeni di deboli intensità. Una nevicata da 20 cm era un evento straordinario, mentre in questi anni è quasi la regola.
Vi chiederete come mai studi su territori così distanti dalla Sardegna possano essere correlati al nostro clima. Ebbene, l’atmosfera non ha confini, non è un circuito chiuso. Lo scorso inverno una tempesta di neve ha interessato una vasta area della Penisola Iberica, soprattutto la Spagna. A Madrid sono state raggiunte le temperature più basse da decenni, oltre che si è avuta una nevicata di straordinaria intensità. Nel centro-nord della Spagna sono state toccate temperature record di freddo. Eppure, siamo in pieno riscaldamento globale.
Anche la Grecia è stata interessata da una tempesta di neve durante lo scorso inverno. Abbiamo citato eventi meteo estremi che stanno molto vicino alla Sardegna. Potremmo citare quelli avvenuti in Italia qualche anno prima, con le nevicate nello stretto di Messina, eventi che avevano in passato tempi di ritorno di un secolo, si sono invece visti a distanza di solo 12 mesi.
Ma in Sardegna la neve in pianura non si vede da tanto tempo, ciò in parte per il suo clima, ma anche perché non è stata interessata direttamente da masse d’aria fredda con il mix di aria umida. Negli ultimi anni abbiamo visto la neve in Costa Smeralda, però, una fioccata alcuni anni fa a Cagliari.
Però le vere nevicate mancano da tanto tempo.
I nostri avi ci raccontavano che in passato ogni inverno in Sardegna si verificavano nevicate. E tutto ciò non è affatto un’invenzione, di certo con i ricordi più che qualcosa viene descritto differente rispetto come poi era la realtà.
Però, ci rendiamo conto che fare confronti col passato ormai è quasi inutile, in quanto il cambiamento climatico ha radicalmente modificato la circolazione atmosferica. Ormai anche coloro che non si occupano di meteorologia hanno notato che non ci sono più le stagioni di una volta, che le condizioni meteo sono differenti rispetto a quanto succedeva in passato in un determinato periodo dell’anno.
Con i cambiamenti del clima, la scienza ci dice che i disastri derivanti da meteo estremo quintuplicano già allo stato attuale.
Un albero selvatico su tre rischia l’estinzione.
Il cambiamento climatico ha un impatto devastante su tutto il pianeta, e anche una piccola isola ne viene coinvolta. E lo stiamo osservando in queste ultime stagioni autunnali dove a stento vediamo la pioggia come cadeva solo appena nemmeno un decennio fa. Probabilmente in parte c’è l’influenza delle fluttuazioni climatiche, ma la scienza sostiene che comunque sono i gas serra a determinare un forte impatto sul clima, che a questo punto cambia molto più rapidamente di come sarebbe avvenuto senza l’eccesso di CO2 in atmosfera.
Negli ultimi quattro decenni, le registrazioni satellitari hanno mostrato come l’aumento delle temperature globali abbiano avuto un profondo effetto sull’Artico. E da qui un cambiamento a catena su tutto il nostro emisfero, ancor più rispetto a quello meridionale.
Un autunno asciutto, incerto, diverso dalla media, sostiene la tesi del cambiamento climatico. Il cambiamento climatico alterna inverni molto miti a occasionali eventi di forte gelo. Siccome i tempi di ritorno delle ondate di gelo e neve sono cambiati, si dovrà considerare che primo poi, forse anche quest’anno, potremmo avere un’ondata importante di freddo in Italia e anche in Sardegna.
Tra Sardegna e le regioni meridionali, il periodo più propizio per le ondate di freddo e quello dopo Capodanno e sino a tutto febbraio, quando il Vortice Polare entra in crisi. Però, in assoluta anomalia, il Vortice Polare andrà in crisi già in ottobre, sconquassando la circolazione atmosferica nel nostro emisfero.
Nella Cina settentrionale questi giorni si sono verificate improvvise nevicate fuori stagione che hanno paralizzato la circolazione stradale. Tali eventi meteo sono anomali.
Si ha come l’impressione di essere esposti a situazione di rischio meteo estremo provenienti un po’ da tutte le parti. In Sardegna d’estate c’è una crescente probabilità di ondate di caldo dall’Africa, mentre d’inverno, nonostante la protezione delle calde acque del Mar Mediterraneo, irruente ondate di freddo potrebbero raggiungere la Sardegna facilmente.
Non vi stiamo dicendo che avremo un inverno con la neve, bensì che i cambiamenti climatici hanno modificato gli equilibri del nostro clima, e che ci troviamo davanti a condizioni nuove.
I primi giorni del 1985 la Sardegna fu colpita da un’ondata di gelo, che associata ad aria umida mediterranea, fu causa di diffuse nevicate che raggiunsero la pianura. Si ebbero anche delle tormente di neve. Numerosissimi paesi rimasero isolati per giorni e giorni. La temperatura si abbassò repentinamente come non avveniva da molto tempo.
Nel 2012, a febbraio, un’altra ondata di freddo raggiunse la Sardegna, si ebbero nevicate soprattutto nella parte centro-settentrionale della regione. Ma nulla in confronto a quella del gennaio 1985, quando una bufera di neve interessò persino la città di Cagliari.
Eventi meteo come quelli descritti, potrebbero succedere anche con maggior impeto a causa dei cambiamenti climatici. Escluderli a priori sarebbe come camminare con una benda negli occhi in una strada nel traffico delle auto. La cecità scientifica determina ignoranza, e per capire quello che succederà nel futuro, la nostra vista deve essere un’attenta osservatrice di quello che succede attorno a noi.