Anche la Sardegna avuto un cambiamento repentino delle condizioni meteo, ma soprattutto in ambito termico. La temperatura è letteralmente crollata, e in genere ci sono almeno 10 °C in meno rispetto ad una settimana fa.
Dopo un inizio del fine estate che aveva portato dei temporali, tutto si è placato, e la siccità prosegue senza quasi sosta.
Le previsioni meteo indicano la possibilità che infiltrazioni di aria umida proveniente da oriente, siano causa nel medio termine di precipitazioni temporalesche. Come solito succede, però con le correnti da est, saranno le aree orientali della Sardegna ad essere interessate principalmente dei fenomeni piovosi.
Rammenterete sicuramente che le previsioni della pioggia per i prossimi dieci giorni, indicavano come area maggiormente interessata da tali fenomeni proprio Sardegna orientale, ed ecco che questa previsione sembrerebbe essere confermata.
Ma siamo già in ottobre, e generalmente la Sardegna dovrebbe essere interessata delle perturbazioni oceaniche. Tuttavia, non è anomalo che alcune aree di bassa pressione nel Mar Tirreno, possano generare condizioni di temporaneo maltempo, e quindi piogge soprattutto nella parte orientale della regione.
Però, l’anomalia maggiore è quella che abbiamo indicato precedentemente, ovvero che continueranno ad essere latitanti le perturbazioni oceaniche, in quanto l’anticiclone delle Azzorre, quella figura che di solito dominava le stagioni estive, si è spostata in modo anomalo verso la parte occidentale dell’Europa, e tenderà nel seguito ad interessare l’Italia e la Sardegna. Ciò ostacolerà il transito delle perturbazioni oceaniche.
Tale fenomeno è divenuto ormai ricorrente nelle ultime stagioni autunnali, sta causando deficit pluviometrici importanti per questo periodo dell’anno. Che è tra l’altro di estrema importanza per l’agricoltura. Ma non è solo l’agricoltura che aspetta la pioggia, lo è già subito l’allevamento, assai fragile alla siccità, dato che di erba fresca in Sardegna praticamente quasi non ce ne.
Abbiamo appunto parlato di condizioni siccitose e di siccità. Eppure, annunciamo temporali sembra una contraddizione, ma in realtà non lo è, in quanto tali fenomeni si sono presentati distribuiti con irregolarità, con precipitazioni estremamente localizzate e violente su scala locale.
Ad esempio, a settembre alcune località in Sardegna hanno registrato picchi sino a 150 mm di pioggia e più, ma a pochi di km di distanza di pioggia né era caduta ben poca. Questa pluviometria non è di certo ideale per cancellare la siccità estiva che è tipica del clima mediterraneo.
Perciò, parlare di una prosecuzione della siccità, nonostante la possibilità di temporali, come quelli che ci saranno attorno a metà settimana, non è affatto contraddittorio.
E appunto parliamo di temporali di metà settimana, questi giungeranno dal Mar Tirreno, dove le sue calde acque potranno produrre nubi piuttosto importanti, con temporali consistenti che una volta raggiunta la Sardegna, andranno ad abbattersi in un’area soggetta a una condizione meteo chiamata stau, che accentua nelle zone per costiere l’intensità della pioggia.
La Sardegna orientale è un’area che ogni anno presenta dei rischi alluvionali. Questi possono essere causati anche da una semplice instabilità atmosferica, con temporali di breve durata ma intensissimi, difficilmente prevedibili attraverso l’ausilio di modelli matematici di previsione, se non a brevissimo termine di validità.
Per intenderci, non stiamo prevedendo alluvioni lampo, bensì la possibilità che si possano verificare eventi precipitativo gli estremi, al pari di quelli che abbiamo osservato in altre regioni italiane, che con determinate correnti e criticità come quelle che sono presenti nella Sardegna orientale, hanno ricevuto accumuli di pioggia localizzati estremamente notevoli, anche oltre 100 mm in un’ora.
E con un la conoscenza che abbiamo del territorio nella risposta alle piogge molto violente, ecco che parliamo di alluvioni lampo, ovvero di una situazione dove d’improvviso, in tempi rapidissimi, torrenti e fiumi ancora asciutti a causa della siccità, improvvisamente si gonfiano d’acqua. Paesi e città non riescono a smaltire nelle loro strade la grande massa da qualche caduta, e quindi si verificano degli allagamenti.
Tutto questo però ipotetico, sia perché viviamo un’epoca di cambiamenti meteo climatici rilevantissimi. Ma soprattutto per l’estrema variabilità pluviometrica, che ci pone davanti eventi meteo estremi, ormai non più così veramente violentissimi, con scarso preavviso.
Avremo modo di analizzare che cosa succederà attorno a metà settimana a partire dagli approfondimenti meteo che faremo da lunedì.
In generale, tenuto conto dei cambiamenti climatici, è opportuno cominciare seriamente ad adottare misure di prevenzione per sostenere al meglio il clima che cambia anche in Sardegna.