Ma di che freddo stiamo parlando? Beh, non del freddo che potrebbe arrivare nei prossimi mesi, ma se qualcuno ha dato un’occhiata alle varie mappe di previsione non potrà non aver notato che lo scenario meteo climatico che va delineandosi per metà mese non avrebbe – il condizionale è d’obbligo – nulla di normale.
Partiamo da un presupposto: la configurazione, se confermata, sarebbe assolutamente invernale. Anzi, pienamente invernale. Per capirci: l’Alta Pressione delle Azzorre migrerebbe verso nord, verso le Isole Britanniche, favorendo la discesa di una massa d’aria fredda direttamente dall’Artico.
Una vera irruzione, di quelle da far battere i denti. Dovesse verificarsi a dicembre, ancor meglio – o peggio a seconda dei diversi punti di vista – porterebbe gran freddo e nevicate a bassissima quota.
Ma siamo a Ottobre, quindi è impensabile (forse no, visti i tempi in cui viviamo) avere delle nevicate a bassa quota. Dovesse succedere, tra una settimana, chissà i titoloni dei mass media. Fatto sta che farà freddo e per darvi un’idea del calo – anzi del crollo – termico vi diamo qualche valore di riferimento.
Di solito guardiamo delle quote di riferimento, ove i parametri termici ci danno un’idea precisa dell’entità di un’ondata di freddo o di caldo. Spesso e volentieri guardiamo ai 1500 metri di quota, da lì si fanno le derivazioni di sorta e in particolare si estrapolano le temperature al suolo.
In questo caso parliamo di termiche di circa 5-6°C, massimo 8°C, a 1500 metri. Vuol dire che nei paesi più alti dell’Isola da qui a una settimana le temperature massime potrebbero non superare 10°C. Non solo, vuol dire che l’eventuale assenza di vento potrebbe portarci le prime gelate di stagione.
Tutto normale? Neanche un po’. Di normale c’è poco o nulla, anche perché stiamo passando in men che non si dica dal caldo della tarda estate al freddo dell’inverno. E l’Autunno? Beh, l’Autunno è questo, una stagione eccessiva sia in un verso che nell’altro.