AGGIORNAMENTO METEO – La temperatura sta subendo una decisa impennata in queste ore del tardo pomeriggio, in quanto la compressione dell’aria nei bassi strati dell’atmosfera, associata all’aria calda dal Sahara, stanno favorendo l’intensificazione del caldo.
EVOLUZIONE METEO
L’ondata di calore che fa rotta verso la Sardegna desta preoccupazione, sia per le elevate temperature e la persistenza dell’evento meteo, che per il rischio incendi. Tanto che è stata diffusa una doppia allerta, una meteo per le elevate temperature, e un’altra per il rischio incendi da parte della Protezione civile.
Come già abbiamo evidenziato, le varie autorità competenti indicano che sia plausibile che nelle zone interne si possono raggiungere in talune località anche i 44 °C.
Quindi siamo davanti ad un evento meteo molto importante, quello che temevamo che si sarebbe potuto realizzare considerando che un’anomalia rilevante sta interessando il Mediterraneo da settimane, dove si è stabilito l’anticiclone nordafricano, con il suo carico di caldo e le polveri del Sahara in sospensione, così che varie giornate sono trascorse con un cielo giallastro e non più azzurro come siamo soliti vedere. Peraltro, con le precipitazioni che qua e là ci sono state, seppur deboli, hanno poi lasciato sulle auto, e non solo, tracce di sabbia.
Osservando le mappe metereologiche si ha come l’impressione che il deserto del Sahara si espanderà ancor più verso il Mediterraneo. Già in precedenti proiezioni si vedeva questa evoluzione, ma stavolta appare una condizione robusta che sta destando discussioni e analisi da parte dei meteorologi di mezzo mondo, anche perché pure questo evento meteo sancirebbe una prova tangibile di cambiamenti climatici.
Anche in passato abbiamo avuto ondate di caldo, siamo consapevoli, lo sappiamo, ma gli scienziati continuano a sottolineare come gli eventi meteo che stiamo vedendo sono il frutto di un rapidissimo riscaldamento del Pianeta, come mai registrato in precedenza.
Il rapporto degli esperti climatici delle Nazioni Unite (IPCC) atteso per lunedì 16 agosto minaccia di essere “l’avvertimento più severo di sempre” sul ruolo del comportamento umano nel riscaldamento globale, ha affermato il presidente della COP26 Alok Sharma.
Sarà l’avvertimento più duro di sempre, in quanto il comportamento umano sta accelerando in modo allarmante il riscaldamento globale. È ciò che ha detto il ministro britannico in un’intervista a The Observer, l’edizione domenicale del Guardian, sottolineando la natura decisiva della grande conferenza sul clima prevista per novembre a Glasgow. Ma ben sappiamo che alla fine seguiranno solo parole e pochi fatti.
Gli scienziati continuano a dire: non possiamo permetterci di aspettare due anni, cinque anni, dieci anni credendo che ci sia ancora tempo, ci stiamo avvicinando pericolosamente al momento in cui sarà troppo tardi per intervenire. Le conseguenze del riscaldamento globale sono già evidenti.
La Sardegna fa parte del pianeta Terra, perciò i cambiamenti climatici che stiamo osservando in giro per il Mondo ci riguarderanno, ci toccano in modo diretto, nonostante il Mar Mediterraneo attutisca l’estremizzazione climatica. Però abbiamo un grosso nemico vicino: il deserto del Sahara, il più grande del Mondo. E da qui si potranno scatenare ondate di calore atroci, e prima o poi causare da qualche parte temperature massime estreme mai viste.
Vi avevamo parlato dell’ondata di calore che si è avuta nel 1983, quando in Sardegna si raggiunsero i valori ufficiali di 47°C a Sanluri e Perdasdefogu.
E con il riscaldamento climatico, i 50 °C in Europa primo poi saranno toccati da qualche parte se considerassimo che Parigi, città del Nord della Francia, nel 2019 ha raggiunto e battuto il suo record storico di sempre con 42,6 gradi.
Tutto ciò ci deve far riflettere, e i 44 °C previsti da qualche parte in Sardegna dove il clima estivo ben diverso rispetto a quello di Parigi, alla fin fine non sono che un’inerzia rispetto alla temperatura parigina di 42,6 gradi.