In attesa che si scateni l’instabilità pomeridiana, della quale s’è già discusso in occasione del Buongiorno Sardegna, proviamo a proiettarci più in là nel tempo. Il riferimento è metà giugno, perché come detto più e più volte la scorsa settimana potrebbe rivelarsi il momento propizio al primo vero “break” stagionale. Attenzione, ciò non vuol dire che l’estate andrà in crisi, ci mancherebbe. Semplicemente avremo, probabilmente, un assalto perturbato più consistente in grado di consentire alla bella stagione di ricaricare le pile in vista del periodo più caldo dell’anno.
I precedenti editoriali misero in risalto alcuni importantissimi movimenti barici su scala continentale. In particolare si evidenziò l’inserimento di sbuffi d’aria fresca nord atlantici sulla Mittleuropa, in successiva estensione verso i settori occidentali europei e capaci di condurre all’isolamento di un’ampia goccia fredda in quota. La dinamica è già in atto, perché in effetti è possibile osservare un incremento dell’instabilità sull’Europa centrale a causa di uno scivolamento d’aria instabile lungo il bordo orientale dell’Alta Pressione.
Il quesito di qualche giorno fa era il seguente: riuscirà la goccia fredda a traslare ad est? O scivolerà sulla Penisola Iberica innescando un richiamo caldo africano? Proviamo a darvi una risposta, stavolta definitiva. Il MultiModel, nell’ultima emissione disponibile, evidenzia uno spostamento dell’area ciclonica verso l’Italia. Prima ancora avremo lo sprofondamento sulla Penisola Iberica come già accennato, con conseguente temporanea rimonta anticiclonica subtropicale verso il Centro Sud, dopodiché verrà riagganciata dal flusso perturbato principale e dovrebbe traslare rapidamente ad est.
Ragion per cui, carte alla mano, non possiamo far altro che confermare un ficcante break stagionale a cavallo di metà mese. Dovesse andare come ipotizzato dal modello, si avrebbe un vigoroso peggioramento associato ad una vivace rinfrescata. Verrebbero coinvolte tutte le regioni d’Italia, dove tornerebbero temporali piuttosto violenti. Ma non è detto che vada effettivamente così. E’ da valutare la tenuta del promontorio anticiclonico africano, perché potrebbe indurre un parziale spostamento della goccia fredda verso nord e quindi un maggiore coinvolgimento del Nord a discapito – o a favore – delle altre regioni.