Il disastro che è avvenuto in Piemonte e parte della Liguria sembra essere molto distante dalla Sardegna. In effetti in Sardegna si vive come se si fosse un piccolo continente, e quasi tutto ciò che succede attorno riguarda marginalmente i sardi, protetti da un ampio braccio di mare.
Ma abbiamo visto che per quanto riguarda i cambiamenti climatici, il mare non costituisce alcuna barriera. Anzi, in questa circostanza amplifica gli effetti dei cambiamenti del clima, e li abbiamo vissuti negli ultimi anni, con fenomeni atmosferici estremi.
Evitiamo di fare il lungo elenco di quanto avvenuto, ma a memoria d’uomo possiamo dire che mai si era vista che una siccità estrema fosse attenuata da piogge torrenziali estive, tanto eccessive da riempire le tante dighe artificiali sparse nel territorio, e talune portarle persino a dover rilasciare l’acqua verso il mare. Questo è appena avvenuto solo qualche anno fa.
Ormai ogni volta che giunge una perturbazione più intensa del solito, scatta l’allerta meteo da parte degli enti preposti, e poi avviene il maltempo, non di rado estremo. Lo abbiamo sperimentato con il grande nubifragio su Cagliari che c’è stato a settembre, e le piogge torrenziali che hanno interessato soprattutto la Sardegna nordoccidentale. Ma anche il freddo novembrino avvenuto a fine mese, assolutamente quasi inedito.
Nel frattempo, il mare che circonda la Sardegna continua ad essere caldo, le acque superficiali misurano temperature superiori alla media. E sono queste a favorire, combinate con altre condizioni meteo, le piogge talvolta torrenziali.
Attualmente il mare che circonda la Sardegna misura temperature che vanno dagli circa 23°C del Mare di Sardegna, ai 24°C del Canale. Il Mar Tirreno che misura temperature di circa 21°C nella parte centrale e 23°C quasi in quella meridionale. Sono valori compatibili per la genesi, se vi saranno le condizioni, di altre aree temporalesche foriere di nubifragi. Il mare attorno alla Sardegna è troppo caldo, ed è conseguenza dei cambiamenti del clima planetari.
Per fortuna, le previsioni meteo non danno a medio termine condizioni favorevoli a piogge torrenziali. Ma come abbiamo visto per l’Italia nordoccidentale, i modelli matematici non sono in grado di prevedere eventi meteo così estremi appena una settimana in anticipo.
Ciò che in Sardegna si dovrebbe fare e rapidamente, è la prevenzione, ripulendo gli alvei dei corsi d’acqua, i tombini delle strade nei centri urbani. Mentre i cittadini dovrebbero essere più attenti, al momento opportuno, a quelle che sono le indicazioni degli enti preposti in ambito meteo, senza scatenare un putiferio di polemiche quando non avviene il disastro.
In Piemonte, l’ondata di maltempo ha procurato non solo danni assurdi, ma attualmente il numero di dispersi è molto elevato e si teme che ci siano molte vittime. Teniamone conto per il futuro.