La Sardegna con ottobre vive ogni anno il rischio di alluvioni da qualche parte della regione. Le aree maggiormente esposte sono solitamente quella meridionale e orientale. Ma stavolta, le fortissime piogge cadute nel Nord Ovest, potrebbero costituire non tanto un rischio alluvionale imminente, bensì problemi di natura del dissesto idrogeologico in caso di temporali intensi.
Negli ultimi giorni di settembre nel Nord Ovest della Sardegna sono caduti da 200 a 300 millimetri di pioggia. Per meglio intenderci, a Sassari oltre 1/3 della pioggia che cade in un intero anno è venuta in pochi giorni. Ma nelle colline a sud della città di Sassari e ad est di Alghero, così come nel Meilogu, la quantità di pioggia caduta è stata ancor maggiore, con circa, anche qui, poco più di 1/3 della pioggia che cade in un anno.
E settembre non è un mese di così grandi piogge, lo è ottobre. E di piogge così forti non erano prevedibili con ampio anticipo. Piogge che hanno creato disagi e danni, e che hanno costretto anche al rilascio di acqua da parte di alcuni bacini idrici di raccolta.
Ma adesso siamo ad ottobre. Come non ricordare quel 18 novembre del 2013, quando la Sardegna fu travolta da piogge torrenziali. Da sud a nord est della regione, l’oristanese, furono investiti da piogge alluvionali. Ed in tale circostanza si pago con le vittime un estremo maltempo.
Un altro periodo di grande sofferenza fu il 2015. Dal 30 settembre al 10 ottobre piogge eccezionali interessarono le province di Olbia-Tempio, di Nuoro e dell’Ogliastra. E furono giorni di paura ad Olbia, reduce della disastrosa alluvione del 2013.
Ora come ora, non sono previste, in un arco temporale di due settimane, piogge intense per le coste orientali della Sardegna, ma invece ripetute ondate di maltempo per la parte occidentale dell’Isola, la quale per certi versi potrebbe mostrare anche maggiore vulnerabilità all’eccesso di piovosità, sia perché è più densamente abitata, ma anche perché piogge come quelle di settembre, per fare un esempio, non sono comuni, ma hanno tempi di ritorno molto ampi.
La Sardegna occidentale pecca di parecchi pasticci, con le deviazioni di torrenti, di alvei fluviali, dove si è persino costruito sopra, come è il caso di una parte di Sassari, in un’ampia area del Fosso della Noce. Zona di cui sono stati svolti degli studi su eventuali catastrofi dovute a nubifragi impetuosi, ma non impossibili con i cambiamenti del clima.
Anche altrove, in Sardegna ci sono casi analoghi (Olbia, Pirri), con persino maggiori rischi, i quali vedono allagamenti anche a seguito di nubifragi di media rilevanza.
La prevenzione svolta è sempre approssimativa, e l’unica soluzione per salvare vite umane in caso di piogge torrenziali, è l’attivazione di previsioni meteo dettagliata in tempo reale.
I primi giorni di previsione meteo l’affidabilità è maggiore, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.