Siamo a metà settembre, in Sardegna si continuano a registrare temperature sensibilmente superiori alla media. Nonostante i forti temporali, la temperatura minima notturna in varie località non scende sotto i 20°C.
Valore che in meteorologia viene indicato come notte tropicale. La temperatura, comunque è diminuita per il maltempo.
La Sardegna ha numerosi microclimi, tra questi ne menzioniamo uno poco conosciuto: la vasta area valliva, costituita di bassopiani, che si estende dalla periferia di Sassari (Campo Mela) e sino a Chilivani, passando a valle di Ploaghe, Ardara. Da queste parti si verificano notevoli inversioni termiche, ovvero forti differenze di temperatura tra note giorno (escursione termica).
Durante l’inverno da queste parti si possono avere intense gelate notturne. Inoltre, non è insolita la nebbia, che soprattutto nell’area di Chilivani, Tula e Oschiri può persistere anche nelle ore diurne.
Ad inizio autunno, a seguito delle prime precipitazioni, l’umidità presente nel suolo si condensa il vapore acqueo durante le notti soggette a dispersione termica. Ed ecco il formarsi della nebbia.
La nebbia da inversione termica è un fenomeno meteo che interessa varie località interne della Sardegna, non è affine solo di aree più note come la Valle Padana, anche se da quelle parti il fenomeno atmosferico si manifesta in maniera più massiccia.
La nebbia da inversione termica in Sardegna è poco conosciuta, ma è un fenomeno atmosferico piuttosto interessante, da cui derivano d’inverno forti brinate ed anche cenni di galaverna.