Mentre l’attenzione comune è disturbata dai messaggi sensazionalistici ed allarmanti che etichettano la prima ondata di calore di giugno come estrema o che già definiscono l’estate appena cominciata epocale e la più calda da 30 anni e che vengono diffusi dai media e da qualche sito meteo noi vogliamo proiettarci sul prossimo break temporalesco che si manifesterà tra sabato e lunedì. L’analisi mattutina dei preminenti modelli previsionali conferma la tendenza prospettata nei giorni scorsi e rincara la dose sia per quanto riguarda l’estensione delle aree interessate dai fenomeni sia l’intensità.
Già dalla giornata di domani, il possente centro di alta pressione, che garantisce bel tempo su buona dell’Europa, sposterà la sua roccaforte verso latitudini più settentrionali determinando un calo pressorio sui settori meridionali del Mediterraneo dove verranno convogliate masse d’aria fredda continentale. L’afflusso di aria fredda, combinato al forte riscaldamento diurno che registreremo nei prossimi giorni e al serbatoio di umidità che si sta immagazzinando nei bassi strati per la stagnazione prolungata dell’aria, instabilizzerà progressivamente e notevolmente l’atmosfera determinando l’innesco di celle temporalesche che, stando agli ultimi aggiornamenti, potrebbero risultare di lunga durata, estese e accompagnate da fenomeni violenti.
Le 3 cartine che seguono mostrano l’evoluzione dell’instabilità pomeridiana attesa dal week end. Sabato i temporali interesseranno il Sarcidano, la Trexenta, la Barbagia, le zone interne ogliastrine e sassaresi. La giornata più critica sarà presumibilmente quella di Domenica quando la fenomenologia temporalesca raggiungerà la massima diffusione ed intensità con accumuli che, localmente, potranno risultare elevati. In questa giornata saranno possibili sconfinamenti lungo le aree costieri orientali e meridionali. Lunedì le aree maggiormente a rischio saranno le interne centro settentrionali con possibili nuovi sconfinamenti lungo le coste.
Trattandosi di fenomeni temporaleschi indotti da instabilità di massa d’aria e non da transito frontale, quindi non diffusi, è fondamentale aggiornare la previsione giorno per giorno fino al massimo dettaglio atteso 24 ore prima l’evento. Pertanto vi richiamiamo ai prossimi aggiornamenti.