Le condizioni meteo attuali, lo sappiamo, sono caratterizzate dalla presenza di un robusto Anticiclone delle Azzorre. Anticiclone che ci accompagnerà per il resto della settimana, pur manifestando i primi tentennamenti da domenica. Ed è proprio sul probabile cambiamento che vogliamo soffermarci, perché sarà un cambiamento che ci guiderà verso l’inizio dell’inverno meteorologico (per convenzione comincerà il 1° dicembre).
Cosa potrebbe accadere? La mappa che vi proponiamo, opportunamente rielaborata, è una proiezione del modello matematico GFS d’inizio dicembre. Si evince, abbastanza facilmente, una ridistribuzione dei centri barici europei, ovvero delle Alte e delle Basse Pressioni. Per chi conosce la materia è facile identificare una manovra tipicamente invernale, per i meno avvezzi possiamo dirvi che il ritorno dell’Anticiclone in pieno Atlantico lascerà il Mediterraneo esposto agli affondi perturbati. Non solo, la spinta anticiclonica verso nord innescherà un’irruzione artica ampia e consistente e il freddo di dirigerà di gran carriera verso l’Europa centro occidentale. In mancanza di un’adeguata protezione, ecco che la massa d’aria affluirà sui nostri mari generando un profondo vortice di Bassa Pressione (lo si evince dalla mappa, il che darebbe vita a una pesante ondata di maltempo e a un marcato abbassamento delle temperature).
Possiamo darvi qualche altro elemento di riflessione. Questa è la soluzione proposta dal modello americano, l’europeo ECMWF è sostanzialmente concorde ma con delle differenze. La sostanziale è data dalla traiettoria d’ingresso dell’aria fredda, che non avverrebbe così a ovest ma avrebbe una maggior componente nord-sud. Se così fosse farebbe più freddo, forse si avrebbero precipitazioni meno abbondanti ma la quota neve risulterebbe più bassa. Quel che è importante sottolineare, però, è che entrambi i modelli sono concorsi nel riportarci precipitazioni abbondanti in un contesto climatico tipicamente invernale.