EVOLUZIONE METEO 7/15 GIORNI DAL 9 AL 16 GIUGNO
Aria fresca continua ad affluire anche sulla Sardegna e ciò impedisce alle temperature di salire su livelli troppo elevati, nonostante il prevalente soleggiamento. La Sardegna è stata solo sfiorata dalle perturbazioni e dall’instabilità che invece investono più direttamente il resto d’Italia. L’anticiclone continuerà comunque a restare abbastanza defilato e solo ad inizio prossima settimana inizierà ad espandersi sul Mediterraneo.
In questo frangente le temperature saliranno un po’ assestandosi su valori tipicamente estivi. Infiltrazioni d’aria più fresca in quota potranno comunque localmente favorire i classici temporali di calore in montagna, nulla di più. Il caldo è atteso in crescita verso il clou attorno al 10-11 giugno, ma non ci attendiamo temperature eccessive.
Potrebbe essere questo il momento del vero decollo dell’estate, anche se in realtà potrebbe non durare così a lungo. Una circolazione depressionaria in Atlantico potrebbe dar filo da torcere all’anticiclone afromediterraneo, convogliando nuove infiltrazioni d’aria fresca ed instabile già prima di metà mese. La Sardegna non dovrebbe comunque risultare coinvolte da perturbazioni.
NEL DETTAGLIO
L’anticiclone, in lento consolidamento, riporterà le temperature su valori estivi ed un po’ al di sopra della norma nel corso della prossima settimana. L’estate non dovrebbe comunque mostrare troppo i muscoli, nel senso che non sono attese ondate di caldo africano degne di nota. Ci potrà essere spazio per qualche temporale pomeridiano sul Gennargentu.
Il caldo, che è stato ridimensionato rispetto alle precedenti proiezioni, sembra dover restare alla larga dalla Sardegna anche attorno a metà mese, quando potrebbero prevalere correnti di maestrale secche. Tutta questa prima metà di giugno non sembra voler riservare fasi di caldo eccessivo, ma solo un po’ di normale estate con sbalzi di temperatura abbastanza limitati.
ULTERIORI TENDENZE Si può dire che avremo una tipica fase estiva, con prevalenza di bel tempo e temperature prossime ai livelli tipici stagionali. Tutto ciò a causa del fatto che il caldo africano non irromperà con decisione sul Mediterraneo come era accaduto a fine maggio.