I mesi invernali sono stati caratterizzati da temperature superiori alle medie stagionali. Le anomalie termiche hanno coinvolto l’intero continente, concentrandosi maggiormente tra la Russia e il Circolo Polare Artico. Marzo, invece, in qualche modo ha segnato un cambio di passo. Non ovunque, sia chiaro, ma alcune zone d’Europa hanno riassaporato un po’ d’inverno.
Osservando la mappa delle anomalie mensili (rispetto alla media trentennale 1981-2010) emergono deviazioni negative sui settori ovest, fin sulla Germania occidentale. A est e a nord, al contrario, i termometri hanno stazionato ostinatamente sopra la norma. La Sardegna si è trovata al confine tra il freddo polare – a tratti artico – e persistenti strutture anticicloniche in grado di mantenere “caldo anomalo” un po’ su tutta l’Europa orientale.
Quel che è certo è che rispetto al trimestre invernale ha fatto freddo. Abbiamo avuto deviazioni negative lungo la fascia occidentale e in particolare sui settori meridionali. Stiamo parlando di anomalie contenute, non superiori a 0,5°C, ma di questi tempi è già una grande conquista. Nelle altre parti della regione termometri sostanzialmente in linea con la media di riferimento, eccezion fatta per qualche lievissimo scostamento positivo sui litorali galluresi e baroniesi (0,1/0,2°C).