Detto che in termini di freddo e neve osserveremo effetti rilevanti soprattutto in alcune zone dell’Italia nordoccidentale (Piemonte), il ruolo che andrà a svolgere il nucleo artico russo sarà comunque importante. In che modo? Beh, proseguendo il suo cammino verso sudovest, in direzione dei Pirenei, farà affluire dell’aria fredda dal Golfo del Leone. Ciò farà sì che l’ampia area depressionaria presente sui nostri mari tragga linfa vitale per rinvigorirsi.
Significa che avremo altri giorni condizionati da nubi e precipitazioni, a tratti intense, con anche dei temporali e nevicate oltre 1000-1200 metri. In quadro a metà tra l’inverno e la primavera: inverno perché comunque le temperature resteranno tali, primavera perché i contrasti termici tipici del periodo saranno in grado di dar luogo – come peraltro hanno già fatto – a nubi temporalesche talvolta imponenti.