Beh, dopo un intero trimestre senza freddo ci vorrebbe veramente poco. Ma scrutando tra le varie ipotesi dei modelli matematici di previsione emerge, chiara, una linea evolutiva assai interessante: il più classico dei colpi di coda invernali. Badate ben: non ci si dovrebbe stupire, dopotutto stiamo procedendo a grandi passi verso il cambio di stagione e in questo periodo è statisticamente probabile osservare imponenti movimenti di masse d’aria (caldo-freddo) lungo i meridiani. Movimenti dettati dalla necessità di equilibrare il forte gradiente termico creatosi tra il Polo e l’Equatore, ma che quest anno è meno intenso che in passato.
C’è anche un altro aspetto da considerare: il Vortice Polare, l’enorme trottolone gelido che ha fatto il bello e il cattivo tempo, si sta spegnendo. Ecco uno dei motivi che potrebbe supportare l’elevazione dell’Alta delle Azzorre verso nord, direzione Islanda o addirittura Groenlandia. Sapete che significa? Che quanto l’Anticiclone se ne va in quelle lande l’Europa è preda di irruzione fredde artiche. Ed è proprio quel che potrebbe accadere nell’ultima settimana di febbraio.
Prima dovremo sopportare un vero e proprio anticipo di tarda primavera (tra il weekend e i primi giorni della prossima settimana), ma poi si andrebbe a realizzare uno scenario meteo climatico tipicamente invernale: maltempo, a tratti intenso e persistente, piogge nevicate e i primi violenti temporali a seguito dei contrasti termici che scaturirebbero dallo scivolamento dell’aria fredda al di sotto della calda preesistente. Insomma, ci sarebbero tutti gli ingredienti per un avvio primaverile “old style”.