Ci risiamo. Sentir parlare di certi valori, nel cuore dell’inverno, non è normale. Diciamo pure che non è salutare. Non tanto per noi, che possiamo anche trarre vantaggio da condizioni meteo climatiche primaverili, quanto per tutto quel che di bello di circonda: vegetazione, aria che respiriamo, l’acqua. Perché oltre all’aumento delle temperature, di cui andremo ora a parlare, dovremo mettere in conto la carenza cronica di piogge. Visto che non mancherà occasione per discutere, ancora, della crisi idrica perdurante andiamo ad analizzare lo scenario termico in divenire. Detto che oggi abbiamo superato tranquillamente 17°C, dalla mappa che vi mostriamo evinciamo il probabile sfondamento di quota 20°C.
Se si eccettuano le aree costiere – soprattutto le orientali – e il cagliaritano è possibile osservare aumento di 2-3°C, con punte di 4-5°C nelle interne della Gallura. L’aumento si sentirà maggiormente nelle zone interne – in particolare su rilievi e alture – perché al suolo potranno esserci inversioni e la presenza di nubi basse marittime. Non mancherà occasione per lo sviluppo di banchi di nebbia tra valli e piane nelle ore più fredde del giorno.