Ieri vi aggiornammo sulle prime restrizioni idriche in 15 comuni dell’isola. Oggi torniamo sull’argomento perché c’è da ragionare su alcuni dati – allarmanti – e proiettarci al prossimo periodo anticiclonico con una discreta angoscia. Se ieri s’ipotizzava una situazione di criticità senza precedenti, i numeri che andremo a scrivere suffragano la tesi. Il Comitato dell’Autorità di bacino dice che le scorte idriche sono al collasso e si rischia di raggiungere il record negativo del 2003.
Ipotizzando condizioni di normalità comprese all’interno dell’intervallo 0,5/1, attualmente l’indice avrebbe un valori di 0,27. Sempre l’Autorità di Bacino informa che qualora si dovesse arrivare a 0,15 entrerà in vigore il livello di emergenza. Vi sono zone, quelle a maggiore criticità, dove si è già prossimi a tale livello (per la precisione si è giunti a 0,17): Baronia, Monte Acuto e Goceano. E’ per questo motivo che la Regione Sardegna si sta apprestando a chiedere l’aiuto statale.
Attualmente abbiamo riserve idriche di poco inferiori a 1 miliardo di metri cubi (precisamente 998 milioni). Il fabbisogno annuale della nostra regione ammonterebbe a 700 milioni di metri cubi, ma il problema di fondo è che i metri cubi odierni risultano mal distribuiti. Vi sono zone che hanno acqua in eccesso (Nurra e Campidano), altre che invece sono allo stremo. Insomma, lo scenario è a dir poco cupo e di piogge, all’orizzonte, non se ne vedono.