Proviamo a spiegarvi, viste alcune richieste, in modo semplicistico le cause che stanno conducendo ad una stagione invernale insulsa. Per far ciò dobbiamo partire da lontano, precisamente dal Pacifico equatoriale. E’ qui, che lo scorso anno, ha preso piede un’anomalia climatica in grado di ripercuotersi sull’intera circolazione planetaria. Stiamo parlando del fenomeno di “El Nino“, ovvero quell’anomalo riscaldamento delle acque superficiali equatoriali. Mai come quest anno ha raggiunto intensità rilevante, addirittura record. Forse non per intensità, ma per estensione si. Ma com’è che sta condizionando il nostro tempo? Beh, diciamo – per farvelo capire – che sta modulando le correnti d’aria d’alta quota in modo tale che le Alte Pressioni invadano più facilmente le medie latitudini. Specie sul comparto europeo. Non solo. Incidendo sulle correnti subtropicali, ecco che le strutture anticicloniche che vengono a visitarci sono spesso pregne d’aria caldo umida.
Come se ciò non bastasse siamo difronte ad un Vortice Polare (quell’enorme struttura ciclonica che nel corso del semestre freddo staziona permanentemente sul Polo) d’inusitata violenza. C’è chi dice che sia concausa di El Nino, chi invece che la colpa sia unicamente del riscaldamento globale (i gas serra inibiscono la trasmissione di calore alle alte quote atmosferiche ed ecco che in tal modo il trottolone gelido ha avuto vita facile nel raffreddarsi sempre più). Quel che conta è il risultato finale: gelo relegato sul Circolo Polare Artico e Mediterraneo – ma non solo – in balia del tempo secco (oltre che mite).
A questo punto la domanda è: che ci vorrebbe per sbloccare la situazione? Sicuramente un Vortice Polare meno forte e crescenti disturbi d’aria calda provenienti dalla bassa atmosfera. Uno scenario che potrebbe prendere corpo nei prossimi giorni e che potrebbe portarci un po’ di “sano” inverno nel mese di febbraio. Al momento sono tutte congetture, ma qualora voleste approfondire l’argomento vi invitiamo a seguirci perché il prossimo articolo sarà interamente dedicato alle delicate dinamiche atmosferiche e agli eventuali riflessi che le stesse potrebbero avere sulla seconda metà di stagione.