Non è una previsione, è bene intendersi. Si tratta di un’attenta analisi delle dinamiche emisferiche sulla base di alcuni importantissimi indici climatici e delle conseguenze che potrebbero avere sullo scenario barico continentale. La premessa è doverosa in quanto non possiamo fornirvi, ad oggi, dettagli previsionali impensabili. Cerchiamo di comprendere i movimenti futuri, il resto si vedrà.
Partiamo come consuetudine da un elemento incontrovertibile: la robustezza del Vortice Polare. I disturbi che la struttura ciclonica ha subito sinora sono serviti a indebolirlo, ma non a sconfiggerlo. La vigoria di quest anno è sorprendente ed ora che l’irruzione è passata potremmo assistere ad un nuovo tentativo di compattamento. Che significa? Che la circolazione atlantica proverà a rimettersi in moto e che l’Anticiclone potrebbe traslare verso est. Quest’ultima manovra potrebbe garantirci – ma non è detto – un generale miglioramento e un’attenuazione del freddo. Almeno di quello diurno.
Va detto che sull’Europa orientale permarrà un blocco d’aria gelida e che l’Italia si troverà al confine tra le due circolazioni. Ecco quindi che qualche ingerenza fredda non è del tutto da escludere. Sicuramente più interessante il prosieguo mensile. Sembra possa realizzarsi un imponente riscaldamento sul comparto asiatico, con pulsazione d’aria calda verso il Polo e trasmissione d’onda sul Pacifico. Un attacco a tenaglia, che andrebbe a destabilizzare nuovamente il Vortice Polare. La mappa che vi mostriamo ci dà un’idea di quel che potrebbe accadere: nuova affermazione anticiclonica in Pacifico e rotazione dell’asse del Vortice verso l’Europa. Se così fosse non è da escludere, entro fine mese, una nuova possente ondata artica nel cuore del Continente e la propagazione verso latitudini meridionali (anche sul Mediterraneo).
Ancor più interessante quel che potrebbe avvenire dopo. Perché stavolta potrebbero instaurarsi quelli che in gergo definiamo moti antizonali, ovvero movimento di masse gelide da est – pianure siberiane – in direzione ovest. Non è detto che ciò ci riguardi, ma non possiamo escludere episodi freddi davvero consistenti. Quel che possiamo dirvi, a oggi, è che ci sono tutte le condizioni per una seconda parte stagionale ben più movimentata di quanto avvenuto finora.