Negli ultimi tempi, le intense precipitazioni, notevolmente concentrate in brevi periodi, stanno destando crescente preoccupazione tra i residenti della Sardegna. Conosciuta per il suo clima generalmente mite, l’isola sta sperimentando le conseguenze dei cambiamenti climatici, come dimostrano l’aumento delle cosiddette “bombe d’acqua”. L’estate del 2022, per esempio, ha visto fenomeni anomali, tra cui la presenza di rugiada sulle auto nonostante l’arsura estiva e la fioritura fuori stagione di alcune piante. Il primo evento segnalava un tasso di umidità affine ai tropici, il secondo un clima più caldo del normale.
Cambiamenti climatici e piogge intense: un legame indissolubile
In Sardegna, come in molte altre regioni italiane e del mondo, si sta assistendo a un cambiamento significativo del regime pluviometrico, che vede le precipitazioni concentrarsi in brevi periodi. Questo fenomeno è dovuto all’aumento delle temperature, che portano a una maggiore umidità atmosferica, e quindi a una maggiore probabilità di precipitazioni intense in tempi brevi.
Le bombe d’acqua in Sardegna: un fenomeno non così recente
Le bombe d’acqua non sono un fenomeno del tutto nuovo per la Sardegna. Giugno sembra essere il mese più propizio a questi eventi meteorologici estremi. Un esempio risale al 6 Giugno 1961, quando una massa d’aria temporalesca, originatasi nella zona di Sassari, si estese fino all’area di Ozieri, provocando la piena dei fiumi e la distruzione di numerosi ponti. Nel Giugno 1951, un altro nubifragio colpì il Nord Ovest dell’isola, tra Mejlogu e le zone di Bosa e Macomer. In quest’ultima zona, si registrò un chicco di grandine del peso di un chilo. Nei primi giorni del 1976, un nubifragio interessò l’est sassarese sino a Ozieri, Tula e Oschiri dove ci furono anche delle vittime.
Prepararsi ai cambiamenti: il ruolo degli scienziati
Di fronte a queste evidenze, è fondamentale l’azione di geologi, climatologi, analisti, meteorologi ed ingegneri per adeguare le nostre infrastrutture ai cambiamenti climatici. Ristrutturare paesi, città e strade per far fronte alle piogge estreme del futuro è un dovere, non solo per la tutela dell’ambiente, ma anche per la sicurezza dei cittadini.
Ma non tutti i cittadini sono d’accordo, si veda che succede a Sassari per l’avvio di lavori anti alluvione sul Fosso della Noce.
La prevenzione come strumento di adattamento ai cambiamenti climatici
Tutto ciò evidenzia l’importanza della prevenzione come strumento per adattarsi al clima in continua evoluzione. Questo è un appello che gli scienziati lanciano da tempo, ma che purtroppo viene applicato in poche parti del mondo. Solo con un impegno concreto nella prevenzione e nell’adattamento ai cambiamenti climatici, potremmo garantire un futuro sostenibile per i prossimi anni.