Le altissime temperature del mare sono piacevoli per i bagni nelle spiagge, anche perché nella costa la temperatura dell’acqua è anche oltre 30°C soprattutto nei bassi fondali. Ma tali valori si registrano, all’incirca anche al largo, e ciò sta causando seri danni alla fauna marina.
Si è parlato di danni ai coralli, patrimonio ambientale marino di molte aree costiere della Sardegna, ora si parla di una moria di cozze, arselle e ostriche degli allevamenti di Olbia, punto di riferimento nazionale nella produzione.
I molluschi in gran parte sono morti per anossia, cioè per mancanza di ossigeno. La temperatura del mare a 30 gradi, la mancanza di vento per un ricambio dell’acqua hanno causato una situazione gravissima negli allevamenti.
A parte taluni interventi che si sarebbero potuti attuare, il maggior problema risiede nel cambiamento del clima che in questa stagione appare accentuato e ha raggiunto un picco estremo paragonabile al 2003.
Ma il disastro ambientale marino potrebbe estendersi, in quanto sempre più spesso vengono individuate specie marine aggressive provenienti da mari caldi tropicali come il Mar Rosso. Nel Mediterraneo è stata individuata l’invasione di barracuda, e non per ultimo c’è un incremento nell’avvistamento di squali.
Gli squali che nuotano nei nostri mari sono generalmente non pericolosi per l’uomo, ma con il cambiamento del clima potrebbero giungere specie pericolose.