Non è mai stato registrato da alcun servizio meteo europeo o del mediterraneo un fenomeno atmosferico come quello che ha spazzato la Corsica il 18 agosto 2022, con raffiche di vento in molte località superiori ai 180 km orari. Picco massimo 224 km orari. L’area temporalesca si è poi diretta verso nord est, portando danni, maltempo, feriti e vittime dalla Liguria alla Toscana. La linea temporalesca ha raggiunto l’Austria, dove si sono avute alluvioni lampo.
La Sardegna in quelle ore viveva una delle notti più calde da 20 anni, sotto un violento scirocco.
In Corsica la linea di temporali ha causato nubifragi, tempeste elettriche, grandinate, ma soprattutto raffiche di vento lineari e tanti danni. Si sono avute sei vittime.
Varie volte si è parlato del rischio della formazione di cicloni simil tropicali nel Mediterraneo, ci riferiamo ai TLC o Medicane. Ebbene, se questi fenomeni sono approssimativamente prevedibili, lo dimostra la reattività dei modelli matematici ai Medicane che si formarono qualche anno fa nello Ionio e che interessarono entrambe le volte la Grecia, l’area di temporali come quello che si è formato tra il Mare di Sardegna e Corsica è divenuto oggetto di dibattuto scientifico in Francia, ma sta coinvolgendo diversi Paesi europei.
Se ne parla poco, pochissimo, lo stesso giorno, un temporale pomeridiano, nato dal nulla, un sistema temporalesco a mesoscala ha bombardato di ghiaccio Menorca, nelle Baleari. Un evento che si somma a quelli avvenuti Sardegna il 13 agosto, e che hanno interessato, in diversi orari, e con differenti temporali, una vasta area che va dalla Gallura all’altopiano di Buddusò e Alà dei Sardi per manifestarsi anche nella costa orientale come Baunei con gradine di grosse dimensioni, sino al diametro di 10 cm nell’altopiano.
Ma la grandine ed i forti temporali sono fenomeni molto più comuni di un Derecho.
I Derechos (plurale di Drecho) sono quasi sempre causati da un tipo di sistema temporalesco noto come a eco di prua, che ha la forma dell’arco di un arciere sulle immagini radar. Questi a loro volta sono un tipo specifico di sistema convettivo mesoscala, un termine che descrive grandi gruppi organizzati di temporali di forte intensità.
I ricercatori stanno studiando se e in che modo i cambiamenti climatici stanno influenzando i pericoli meteorologici causati dai temporali. Sebbene alcuni aspetti dei sistemi convettivi a mesoscala, come la quantità di pioggia che producono, possano cambiare con il costante riscaldamento, non è ancora chiaro come i futuri cambiamenti climatici possano influenzare la probabilità o l’intensità dei derechos.
I Derechos sono fenomeni noti negli Stati Uniti dove vengono studiati e catalogati, essendo linee o aree temporalesche distruttive.
Per lo sviluppo di questi sistemi temporaleschi è necessaria una notevole quantità di energia, ed il nostro Mediterraneo dimostra di averne, e di renderla disponibile anche in settembre e ottobre, quando avremo una maggior frequenza e intensità di contrasti termici. Ma ciò non significa che avremo dei Derechos, perché se dovesse succede, sarebbe un precedente che porrà la necessità di attivare un sistema di previsioni meteo altamente specializzato.
Meteo France è oggetto di polemica per il sistema di allerta meteo dopo il temporale dalla forza di uragano in Corsica. Ma stessa cosa è avvenuta in Liguria e Toscana. Tuttavia, questi eventi sono rarissimi, più frequenti quelli con l’intensità avvenuta in territorio italiano che non sono stati Derechos.
La domanda è se potranno interessare in futuro la Sardegna? Ebbene, non si può dare una risposta, essendo fenomeni atmosferici nuovi. Invece, sistemi a multicella temporalesca, con forte vento di raffica (downburst) sono giunti altre volte in Sardegna.
Il 12 settembre 2008 un sistema temporalesco di insolita intensità colpì soprattutto il Nord Ovest della Sardegna, con raffiche di vento che ad Alghero Fertilia superarono la soglia di 150 km orari. I danni nel nord ovest dell’Isola furono notevoli. Il forte vento, in considerazione di durata e intensità, potrebbe essere catalogato in macroburst. Il macroburst è più esteso del downburst, con venti di tempesta della durata dai 2 ai 20 minuti, ed in alcuni casi possono durare anche 30 minuti con venti fino ai 215 km/h.
I comuni interessati dalla tempesta furono Alghero, Codrongianos, Olmedo, Porto Torres, Sassari, Sennori, Sorso e Valledoria.
In merito a ciò ci fu anche una delibera regionale la L. 27.12.2006, n. 296, art. 1, comma 1079; delib. G.r. 51/20 del 24.9.2008. Uragano del 12 settembre 2008.
Da allora ad oggi le acque dei mari attorno alla Sardegna hanno sempre più temperature elevate, e nel Mediterraneo, e sempre più spesso si è parlato del rischio di uragani nel Mediterraneo.
Quello del 2008 fu un sistema temporalesco a mesoscala che ha raggiunse la Sardegna nel pomeriggio del 12, producendo precipitazioni e raffiche di vento di eccezionale intensità. Questo fu definito dall’allora SAR, servizio meteo della Sardegna.
Soprattutto con l’inizio di settembre, notiamo lo sviluppo di sistemi temporaleschi molto intensi, basti pensare ai nubifragi del cagliaritano del 2020 e 2021, entrambi avvenuti, seppur per casualità, nella prima decade del mese.
La Sardegna vive anche fenomeni alquanto importanti come le alluvioni, che periodicamente sono causa di devastazioni. Tali fenomeni sono da sempre avvenuti, e con l’aumento della temperatura, potrebbero avvenire con tempi di ritorno minori.
Insomma, la Sardegna fa parte di un Pianeta ammalato, e le condizioni meteo ne subiscono le conseguenze, non sappiamo cosa succederà nel futuro, di certo il clima è cambiato.