Gennaio, tradizionalmente, è il mese delle “secche”. Per “secche” s’intende un periodo dominato dall’Alta Pressione, ma qui rischiamo di dover archiviare un intero mese anticiclonico.
Un tempo, quando il riscaldamento globale non era così stringente, i periodi anticiclonici erano corti. 3-4 giorni, al massimo una settimana. Non di più. Poi chiaramente potevano starci le eccezioni, ma erano tali, la regola era un’altra. Arrivavano perturbazioni, pioveva e sui monti cadeva la neve. Ora non più. Negli ultimi decenni i cambiamenti climatici hanno indotto variazioni stagionali enormi, anche sulla nostra regione.
Qualcuno potrà obbiettare che nei prossimi giorni farà freddo. Giustamente, verrebbe da dire. Ma sarà freddo sterile, sarà freddo col sole, o comunque con scarsissime precipitazioni. Non che gennaio sia notoriamente un mese da piogge monsoniche, ma in passato arrivavano anche le perturbazioni atlantiche. Quest’anno no, perturbazioni al momento neanche l’ombra.
E’ chiaro che qualcosa deve cambiare e a questo punto speriamo che febbraio possa regalarci qualche bella sorpresa. Perlomeno uno sblocco della stasi anticiclonica, altrimenti sarebbero dolori. Significa che da qui a fine gennaio, salvo clamorosi ribaltoni – al momento non prevedibili – pioggia a neve potrebbero snobbarci.
Non buone notizie, soprattutto per gli amanti dell’Inverno. Ma non sono buone notizie neppure per chi si occupa di quelle attività lavorative che necessitano di acqua piovana.
Che ne sarà dell’Inverno? Ce lo state domandando in tanti, quel che possiamo dirvi è che febbraio potrebbe regalarci un cambiamento, ma più che certezza è una speranza. La speranza che qualcosa possa sbloccarsi, altrimenti rischiamo di vivere l’ennesimo Inverno anticiclonico.
ATTENZIONE
L’atmosfera è un sistema caotico. Le previsioni, essendo per l’appunto “previsioni” sono previsioni sempre da confermare. In genere l’affidabilità diminuisce sensibilmente dopo i 3-5 giorni di validità.