I potenziali effetti meteo sulla Sardegna dal ciclone mediterraneo che nella giornata di lunedì 31 gennaio si formerà sull’Adriatico, saranno decisamente più modesti rispetto a quanto prospettato in precedenza. Si potrebbero verificare delle temporanee precipitazioni sotto forma di rovescio, non da escludere anche il rischio di grandinate.
Ma la farà da leone il vento di maestrale che potrebbe soffiare con raffiche anche di oltre 100 km/h su alcune località esposte. Inoltre, dalla Valle del Rodano giungerà aria fredda che abbasserà sensibilmente la temperatura. Non è da escludere quindi che qualche fioccata di neve si possa verificare sui rilievi principali della regione, ma non ci aspettiamo nulla di più da questa complicazione meteo. Di certo interromperà quella lunga fase di alta pressione, ma le proiezioni sono poco rassicuranti.
Abbiamo evidenziato recentemente il deficit pluviometrico. Orbene, durante la stagione invernale grandi quantità di pioggia, ovviamente compatibili con le medie annuali della Sardegna, si dovrebbero verificare sulle aree interne. Per meglio intenderci deve piovere, mentre sul Gennargentu deve cadere la neve abbondante. Tutta questa pioggia deve poi affluire verso fiumi e torrenti, e soprattutto nel sottosuolo, nelle falde acquifere.
Notate bene, non dovrebbe, ma la media non vede alternativa, quello che succede è anomalia climatica acuta.
Le piogge considerevoli che si sono verificate tra novembre e la prima parte di dicembre sono state di certo molto abbondanti, eccessive, ma troppo concentrate in un lasso di tempo breve. Tale fenomenologia genera desertificazione, in quanto impoverisce i suoli e le falde acquifere. Infatti, di tutta quella pioggia rimane ben poco per le falde acquifere, i fiumi e i torrenti.
Durante la settimana le condizioni meteo dovrebbero essere influenzate da un lieve campo di alta pressione, la temperatura dovrebbe nuovamente aumentare, il vento calare decisamente. Il cielo si dovrebbe presentare irregolarmente nuvoloso con alcune belle giornate. Mentre, nelle zone interne soggette a forti inversioni termiche, nelle notti serene si avranno intense gelate. Ma quel freddo non ne fa l’inverno tipico della Sardegna.
Il prossimo fine settimana potrebbe vedere un rinforzo considerevole dell’alta pressione, con valori stratosferici. Anche questo non è inverno, fa parte di un’anomalia climatica che a questo punto proseguirà anche per tutta la prima decade di febbraio, riducendo le possibilità del manifestarsi del vero inverno al fine stagione ed eventualmente alla prima parte della primavera.
Sarà pur probabile che nel lungo termine l’alta pressione potrebbe veramente perdere forza, così insistono le prospettive dei modelli matematici, da quello americano a quello europeo, indicando il ritorno in Sardegna della pioggia e di temperature invernali. La stagione invernale a questo punto, dopo un’interruzione di quasi due mesi, in una visione d’insieme, inizierebbe a metà mese con il transito di perturbazioni che porterebbero pioggia e neve.
Si prospetta a tal punto un barlume di normalità meteo climatica, ma il dubbio che sovviene è la sua durata.