Le condizioni meteo in Sardegna sono sensibilmente peggiorate per il transito di una perturbazione, questa passerà rapidamente, lasciando però al suolo un ottimo quantitativo d’acqua. Sono queste le piogge benefiche che aspettavamo da tempo, e che andranno finalmente a colmare un grave deficit pluviometrico e forse far concludere la siccità iniziata la scorsa estate.
Meteo con due cicloni in SardegnaIn questo approfondimento ci occuperemo non tanto della perturbazione che ormai è sulle nostre teste, che si lascerà dietro delle schiarite con però al seguito altre nubi alcuni rovesci di pioggia. Il nostro focus è sulla bassa pressione che si andrà a formare sul Mediterraneo occidentale, la cui destinazione, intensità, e quindi effetti in Sardegna, non sono affatto certi per il momento.
Nonostante la distanza temporale relativamente breve dal suo esordio, i modelli matematici di previsione sono poco concordi nel delineare la rotta del ciclone che si formerà sul bacino occidentale del Mediterraneo, il quale sarà alimentato d’aria fredda proveniente da Nord e calda proveniente dall’Africa, ma soprattutto delle acque calde dei mari.
Tutto ciò è preludio di pioggia, tanta pioggia che dovrebbe cadere Sardegna, anche su questo ci sono però delle differenze da parte dei modelli matematici di previsione. Alcuni vedrebbero le maggiori precipitazioni sulla Sardegna orientale, dove il fenomeno potrebbe divenire qualcosa di importante, con accumuli nell’arco di 10 giorni che potrebbero essere il doppio rispetto alla media mensile, anche se sappiamo che a ridosso dei rilievi pioverà molto di più, semmai dovesse soffiare il vento di scirocco o di Levante.
Altri modelli matematici vedono la pioggia in modo più diffuso in Sardegna, ma con picchi sulla parte occidentale. Questo se il cuore della bassa pressione dovesse rimanere ad ovest della regione, e quindi prevarranno correnti da sud-ovest. Ma se le correnti dovessero soffiare come temiamo con maggior rigore da sud-est o da est, sarà la Sardegna orientale a ricevere una massa notevole di pioggia.
Poi c’è anche la durata, la vita che avrà la bassa pressione, che una volta isolata dalla circolazione atmosferica principale, potrebbe persistere per parecchi giorni attorno alla Sardegna, determinando numerosi eventi piovosi.
Se per la previsione di pioggia ci sono delle incertezze, ma comunque ormai si parla con ampie affidabilità della possibilità che in Sardegna possa piovere copiosamente, ben diverso è avere dati più precisi riguardo i valori di pressione che saranno raggiunti da ciclone Mediterraneo, che non sarà affatto paragonabile ad alcun uragano. Infatti, per ciclone si intende un’area di bassa pressione, mentre per anticiclone un’alta pressione. Quindi il termine ciclone non vuol dire che arriverà uragano.
Poi c’è da sottolineare che una bassa pressione nel Mar Mediterraneo occidentale ancora caldo potrebbe evolvere in qualcosa di diverso rispetto al solito.
Noi siamo abituati a parlare di cicloni extra tropicali, ovvero quelli che si formano le nostre latitudini. Qualche giorno fa abbiamo parlato di un evento ciclonico sul Mar Ionio, che stava assumendo caratteristiche simil tropicali. Ebbene, il ciclone che si formerà in prossimità della Sardegna, sempre più sembrerebbe non avere tali caratteristiche. Dovrebbe trattarsi di un ciclone extra tropicale, anche se varie previsioni lo davano abbattersi in maniera veramente estrema nella parte orientale della Spagna, con valori di pressione estremamente bassi, non escludendo l’evento simil tropicale. Ma per la Sardegna non c’è stata mai, per ora, alcuna previsione di TLC, ovvero di ciclone simil tropicale, ma di grande pioggia e probabilmente tanto vento per un ciclone in formazione ed evoluzione in prossimità della regione, mentre or ora si cambia in qualcosa di più duraturo e persistente.
La Sardegna è una regione abituata al vento, e soprattutto il vento di maestrale può superare nelle sue raffiche i 150 km/h anche in centri abitati, e a volte procurare danni. Eppure, nonostante il valore massimo del vento, non è un uragano, anche se le sue raffiche sono paragonabili, in talune circostanze, a quelle non rarissime tempeste extra tropicali oceaniche in transito nel centro-nord Europa, che spesso causano gravi danni. Ma la nostra regione, essendo abituata al vento forte, negli anni ha creato una sorta di prevenzione per tale evento meteo estremo. Prevenzione iniziata in tempi lontano dai nostri avi che ponevano sui tetti delle case delle grosse pietre per evitare che il vento li spazzasse via, poi c’era la potatura delle piante, e la selezione naturale prodotta dal vento.
Perciò in merito l’intensità del vento c’è minor preoccupazione rispetto ad altre regioni d’Italia in caso di burrasche, mentre quel che preoccupa le autorità competenti sono le eventuali occasioni di forti piogge, specie se quando giungono in un lasso di tempo molto breve, e soprattutto in taluni territori dove possono evolvere con alluvioni lampo o anche persistenti per alcuni giorni. E la storia su questo ce lo ricorda, oltre che la memoria su eventi meteo recenti.