È ammirevole poter contare di un altro progetto sardo, e ce ne sono tanti altri poco noti che invece sono apprezzati in tutto il Mondo. È sempre bene rammentarlo, perché la Sardegna si piange addosso troppo spesso, quando è invece terra all’avanguardia di numerose iniziative che poi vengono acquistate oltremare, e sfruttate perdendo l’identità iniziale, quella del made in Sardegna.
La Nuova Sardegna scrive di una iniziativa finanziata da Sardegna Ricerche che consentirà di anticipare e gestire le emergenze con il controllo di tombini, caditoie e canali.
È sempre sarda una tecnologia che consente il monitoraggio dei corsi d’acqua e poter lanciare allerte meteo a valle per prevenire alluvioni lampo, ma in Italia il sistema di avvisi è obsoleto, siamo fermi a schemi che altri Paesi europei e nel Mondo hanno superato.
E i disastri in Sardegna derivano sia dal suo territorio naturale e dalla sua pluviometria. Non dimentichiamo che ci sono da sempre state periodiche alluvioni devastanti. Un tempo, quando non c’era il grande invaso del Lago Omodeo, il fiume Tirso era causa di devastanti eventi, con allagamenti che giungevano alla periferia di Oristano.
Poi ci sono le alluvioni più gravi dell’est Sardegna, quelle del Campidano.
Talune sono dovute anche alla cementificazione, alla deviazione nei secoli di corsi d’acqua, se non come in alcuni comuni, alla necessità di allora di interrare i torrenti, ovvero tombarli. E tali torrenti sono stati poi spesso causa di grossi guai. Ma è il frutto di un’ingegneria idraulica di un’epoca che non aveva cura del territorio e della natura. E ciò non è avvenuto solo in Sardegna, figuriamoci.
Le esigenze umane hanno deviato grossi corsi d’acqua come il Nilo durante l’epoca egizia, per non parlare del dissesto di due fiumi come il Tigri ed Eufrate che sono stati linfa vitale di allora floride civiltà. Ma l’elenco dei grandi fiumi manipolati dall’uomo è infinito.
Ma passiamo ai tombini. Senza nulla togliere al servizio per la collettività a Rainapp, sarebbe utile che chiunque ne fosse responsabile mantenesse i tombini di città e paesi puliti tutto l’anno, con una manutenzione speciale durante l’estate prima degli acquazzoni che solitamente un venivano dopo Ferragosto.
Ma ora ci sono i cambiamenti del clima, e questi stanno interessando sempre più la Sardegna.
Ciò darebbe valore ad un’iniziativa splendida come Rainapp.
Ci sono molteplici servizi per dare il supporto necessario per fare prevenzione, ma solo pochi Paesi al Mondo seguono questa via, non senza essere infallibili, perché nessuno lo è. Poi ci sono i suddetti cambiamenti del clima a creare problemi, ma non debbono essere l’alibi dei fallimenti nella prevenzione, in quanto è noto a tutti che ci sono.
In conclusione, e lo esplicitiamo, non vogliamo essere polemici di certo con Rainapp che troverà numerosi mercati aperti al loro servizio in Paesi del Mondo più svegli del nostro alla prevenzione. Ma in Sardegna, come in buona parte della mentalità italiana, è necessario fare prevenzione porta a porta.