La quantità di pioggia caduta nella giornata di domenica 14 novembre a Cagliari ha dell’eccezionale, se si considera quanto piove città in media durante l’anno. Pensate che l’aeroporto di Cagliari Elmas segnala una media annuale di 395 mm, mentre nella giornata di domenica in città sono caduti attorno ai 100 mm, con punte certamente maggiori nell’immediato hinterland.
È stato un evento meteo inusuale, generato dal transito di un piccolo ciclone mediterraneo extra tropicale, che ha innescato una consistente attività temporalesca soprattutto nel Sulcis Iglesiente, ma che città ha portato soprattutto piogge di forte intensità che ha allagamenti.
È stata interessata pesantemente la città di Cagliari, così come Quartu Sant’Elena, Sesto, Capoterra, Uta, Decimomannu, Assemini, la zona industriale di Sarroch. Tutte aree densamente abitate. È stata di minore intensità della precipitazione caduta appena più a nord di Cagliari come Decimoputzu, Villasor, Serramanna, Monastir, Ussana, Sinnai, Soleminis, Dolianova con valori comunque superiori ai 50 mm nell’arco delle 24 ore.
E’ trascorso appena un anno da quando la città registrava una quantità di pioggia analoga, esattamente il 10 settembre 2020, quando si ebbero due temporali che causarono nell’arco di poche ore la caduta di circa 100 mm di pioggia. Erano piogge che su Cagliari non cadevano in 24 ore da oltre un decennio, e che generalmente giungevano associate ad alluvioni che avvengono nell’hinterland.
Stavolta non c’è stata alcuna alluvione in Sardegna, l’epicentro dell’ondata di maltempo è stato il cagliaritano, per l’appunto per effetto di questo piccolo ciclone mediterraneo, che più volte abbiamo segnalato.
I cicloni mediterranei extra tropicali non hanno alcuna familiarità con gli uragani che si formano nei tropici. Ma a volte possono avere delle sembianze non più extra tropicali, ma tropicali. Non è stato il caso di questo fenomeno, anche se per certi versi lo potrebbe anche ricordare soprattutto per l’ingente pioggia caduta.
Di certo Cagliari non ha un’ideale posizione che la favorisce per le grandi piogge, lo dimostra anche la quantità di precipitazione annua, che è tra le minori in Sardegna e in Italia. Come abbiamo detto prima non si raggiungono come media di 400 mm annuali. E di questi in media cadono 147 in autunno. Ma è stato sufficiente il transito di un ammasso nuvoloso imponente, per scaricare in quattro ore un diluvio.
È evidente che la pioggia caduta in un giorno è talmente intensa da essere definita eccezionale, in quanto su Cagliari è venuta giù ¼ di tutta quella pioggia che dovrebbe cadere in 12 mesi.
La vicinanza temporale all’evento meteorologico avvenuto l’anno scorso, sottolinea come ci sia un’accentuazione degli eventi meteo estremi, e come tempi di ritorno su taluni di questi si sia sensibilmente accorciato, creando anche confusione nel definire quelli che possono essere i tempi di ritorno dissimili nubifragi.
Però dovremmo anche dare una definizione all’evento meteo che ha interessato Cagliari. Innanzitutto, non si è trattato di un diluvio, termine per definire in questo caso l’evento meteo con un aggettivo. La precipitazione che è caduta su Cagliari ha assunto l’intensità di un nubifragio, niente più. I giornali parlano di bomba d’acqua, un termine utilizzato in gergo giornalistico, ma che in meteorologia viene classificato come nubifragio.
Indubbiamente, se in una città cadono quantità di pioggia così importanti, i danni e gli allagamenti sono una conseguenza che possiamo attenderci, specie laddove non si è abituati a piogge così intense. Però, con i cambiamenti climatici sarà opportuno considerare che anche l’aspetto urbano e della raccolta delle acque si adegui a tutto ciò.