La meteorologia italiana è spesso priva di termini che equivalgono ai medesimi anglosassoni, ciò perché questa scienza ha i suoi albori all’estero. In Italia, la meteo è un servizio accessorio per tanti, e anche gli appassionati di meteorologia non hanno il coraggio di uscire da un confine provinciale che è quello della lingua italiana.
Il termine bomba meteo esiste eccome, in inglese è detto explosive cyclogenesis o weather bomb, meteorological bomb, explosive development, bomb cyclone o ancora bombogenesis.
Nel video, una previsione i ciclogenesi mediterranea esplosiva per fine novembre.
Traduciamo in italiano quanto viene descritto in inglese: ciclogenesi esplosiva o bomba meteorologica, bomba meteorologica, sviluppo esplosivo, bomba meteo o bombogenesi.
Rammentiamo che Il termine “bomba meteorologica” è comunemente usato in Nuova Zelanda per descrivere eventi meteorologici drammatici o distruttivi.
What is a weather bomb?, si suggerisce la lettura di quanto scrive anche il MetOffice. Ciò è comunque relativo alle loro latitudini.
Negli anni ’40 e ’50, i meteorologi della Bergen School of Meteorology, dove nasce la meteorologia moderna, iniziarono a chiamare informalmente alcune tempeste che crescevano sul mare “bombe” perché si sviluppavano con una grande ferocia raramente vista sulla terraferma.
Abitualmente questo termine viene utilizzato per le basse pressioni, ma negli anni è stato adottato anche per definire la formazione di aree temporalesche particolarmente violente, anche gruppi di temporali detti in italiano groppi temporaleschi di forte intensità. Si veda in Nuova Zelanda, ma questo termine si è diffuso a molti paesi in lingua inglese.
Eventi meteo come quelli che si sono verificati in Sicilia qualche giorno fa, accompagnati da almeno 15 tornado svariate trombe marine, oppure i nubifragi che si sono abbattuti nella penisola salentina con oltre 200 mm di pioggia in tempi strettissimi, esulano da una normale definizione meteo di nubifragio o chicchessia termine comune in lingua italiana. Poi se volessimo rimanere al solito provincialismo privo di linguaggio espressivo di eventi meteo fuori della normalità, pazienza, noi non ci mettiamo problemi.
Quando si parla di basse pressioni, il cambiamento di pressione necessario per classificare qualcosa come ciclogenesi esplosiva dipende dalla latitudine dove si verifica. Nelle regioni del Mar Mediterraneo sono sufficienti circa 15-18 hPa persi in circa 24 ore per battezzare un ciclone come esplosivo.
Già i colonnelli nella tv di Rai Uno come Bernacca e Baroni (programma di previsioni meteo quotidiano) negli anni ‘70 e ‘80, quando dall’Africa algerina verso il mare di Sardegna si formavano delle profonde basse pressioni che esplodevano con nubi foriere di precipitazioni molto intense, battezzava questi eventi meteo come bombe metereologiche, ciò al di là degli allora millibar oggi ectopascal persi dalla bassa pressione.
Quello che vi mostriamo nel video all’inizio, è una previsione del centro meteo americano che propone la formazione di una ciclogenesi esplosiva sul Mar Mediterraneo. Si tratta di una proiezione meteo a lungo termine. Non ha una buona affidabilità previsionale, ma tuttavia da ottime indicazioni di quello che il notevole protagonismo del Mar Mediterraneo nella genesi di aree di bassa pressione, o comunque di fortissimo maltempo dovuto al contrasto tra le sue calde acque e l’aria fredda che viene da nord.
Nel video, esempio di bomba meteorologica in California, area che ha un clima affine a quello mediterraneo, ma con un mare più freddo del nostro. Ebbene, in questa area c’è un aumento di eventi meteo estremi che gli americani chiamano bombe meteo.