Abbiamo parlato, nel primo articolo di giornata, del vigoroso peggioramento meteo che dovrebbe interessare la nostra regione nelle primissime fasi della prossima settimana. Un peggioramento che andrà confermato, difatti la traiettoria della perturbazione potrebbe subire delle modifiche e da tali modifiche dipenderebbero evidentemente le sorti meteorologiche della Sardegna.
Ciò detto, proviamo a spingerci oltre cercando di capire quale potrebbe essere l’evoluzione successiva. Diciamo che i modelli previsionali non sono ancora ben allineati: da un lato c’è chi propende per l’arrivo delle perturbazioni atlantiche, dall’altro lato c’è chi punta con decisione sul ritorno dell’Alta Pressione.
Dobbiamo dirvi che il ritorno anticiclonico viene preso in considerazione da uno dei modelli più affidabili in assoluto, ovvero l’europeo ECMWF. Non una buona notizia, solitamente un range temporale non esagerato è in grado di fornire un quadro abbastanza aderente alla realtà.
Cosa aspettarsi quindi. Dovesse prevalere l’ipotesi “Alta Pressione” niente di meno che un’ondata di caldo anomalo. Sì, perché tornerebbe a trovarci l’Anticiclone Africano, quello stesso Anticiclone che nei mesi estivi e nell’ultima decade di settembre ha dato vita a fiammate sahariane paurose.
Le proiezioni termiche, in tal senso, parlano chiaro: le temperature potrebbero ritornare su valori decisamente estivi, raggiungendo picchi di 30°C e oltre nei valori massimi. Stiamo parlando di anomalie termiche preoccupanti, che se confermate si attesterebbero attorno agli 8-10°C. Ovvero 8-10°C oltre le medie climatiche del periodo.
E’ chiaro che uno scenario del genere non sarebbe per nulla positivo, servirebbe solamente a distribuire ulteriore calore sulle acque che circondano la Sardegna. Significa surplus energetico, significa che i successivi peggioramenti – perché prima o poi arriveranno – potrebbero sfociare in fenomeni atmosferici particolarmente violenti.
Non una novità, d’altronde negli ultimi decenni scenari di tal tipo si sono presentati con frequenza preoccupante. Questo per ricordarci, semmai ce ne fosse bisogno, che il tempo è cambiato. Un cambiamento pesante, un cambiamento che espone anche la nostra regione a criticità idrogeologiche non di poco conto.