
I temporali che si sono verificati nella notte nel Nord la Sardegna hanno sorpreso un po’ tutti, anche noi addetti ai lavori. In realtà era attesa la possibilità che si verificasse una modesta instabilità atmosferica, nulla più. È questa in genere è causa di qualche temporale. Però i temporali si sono estesi alla terraferma ben più di quanto si potesse attendere.
Più che altro ha sorpreso la frequente attività elettrica dei temporali, che anche se non paragonabile a quella che accompagna tali eventi meteo in alcune aree del Nord Italia, è stata importante.
Eppure, è piovuto poco.
I temporali si sono formati in un mare estremamente caldo, ormai abbiamo scritto numerosi articoli che parlano di ciò. Questo elemento non è affatto trascurabile, in quanto se vi fate caso, i maggiori temporali si sono formano nelle ore notturne, è spesso sono poco prevedibili.
Il mare caldo rilascia calore e umidità, che con l’instabilità atmosferica generale nubi a forte sviluppo verticale. E quindi ecco l’avvio dei temporali garantita dalle norme quantità di energia.
Vi proponiamo il tracciato dei fulmini rilevati dalle centraline meteo: noterete una sorta di strisciata che va da sud-ovest verso nord-est, in cui i temporali si sono formati e hanno avuto la forza di raggiungere anche le terre emerse, però in queste aree è piovuto poco, in quanto questa tipologia di fenomeni genera maggiori piogge in mare, tanto che è piovuto più sulla costa che nell’entroterra.
Un’altra curiosità, nella cartina che alleghiamo, noterete numerosi fulmini su varie aree del Mar Mediterraneo, questo perché ormai ci stiamo avviando alla stagione autunnale, il mare così caldo, il cambiamento stagionale, al minimo cedimento in quota della pressione atmosferica, daranno luogo a condizioni temporalesche.
Per ottobre e novembre ci sarà da attendersi una escalation temporalesca, anche perché, salvo anomalie climatiche smisurate, alcune perturbazioni atmosferiche dovrebbero transitare prima o poi, in tal caso si potrebbero avere notevoli ondata di maltempo.