L’ultimo fine settimana di settembre fu segnato da un’incredibile ondata di caldo. Caldo anomalo, caldo eccezionale, definitelo come più vi piace fatto sta che in quei giorni di normale c’era poco o nulla. Si potrebbe discutere sulla “nuova” normalità meteo climatica stagionale, sul fatto che l’Autunno non è più la stagione atlantica, sul fatto che anche la Sardegna sta vivendo gli effetti del riscaldamento globale.
Concetti sui quali si potrebbe discutere, abbondantemente, senza mai trovare un accordo. Fatto sta che settembre, vuoi o non vuoi, alla fin dei conti è stato un mese decisamente dinamico. Il caldo è arrivato alla fine, prima abbiamo avuto temperature tutto sommato gradevoli e le varie ondate temporalesche non hanno fatto mancare un discreto apporto pluviometrico (non ovunque, certo, ma in alcune zone dell’isola ha piovuto eccome).
Un altro tema di discussione potrebbe essere rappresentato dall’utilità dei fenomeni temporaleschi. L’acqua che viene scaricata al suolo in quel modo è utile? Dipende. A volte no, perché il suolo non ha il tempo utile per assorbire la giusta quantità d’acqua. Però è utile nei bacini di raccolta, che almeno possono tirare un sospiro di sollievo dopo la siccità estiva.
Temporali che stanno per tornare e che anche stavolta potrebbero dar luogo a qualche nubifragio. Rispetto a quanto accaduto nelle precedenti ondate, allorquando furono coinvolte maggiormente le aree meridionali e orientali, potrebbe toccare soprattutto alle aree settentrionali della Sardegna.
Le ultimissime proiezioni dei modelli a più alta risoluzione ci dicono che venerdì e sabato potrebbero verificarsi temporali lungo le coste del sassarese e della Gallura. Potrebbe esserci spazio per qualche acquazzone pomeridiano anche nel sud Sardegna, così come nelle zone interne.
Nulla a che vedere coi tremendi temporali di metà settembre, questo possiamo già anticiparlo. Piuttosto ci sarà da prestare attenzione al trend evolutivo della prossima settimana perché il transito di un sistema ciclonico sul Tirreno settentrionale – da confermare – potrebbe spalancare le porte a un peggioramento meteo decisamente più forte. Quanto forte lo vedremo, prima andrà confermato il trend evolutivo sul quale – giusto dirlo – sussistono tutt’ora delle discrepanze modellistiche importanti.