Nell’evoluzione meteo delle prossime due settimane per la Sardegna, osserviamo le prime complicazioni di cui abbiamo già fatto cenno in un precedente articolo. Nel nord Europa si formerà un’area di alta pressione che spingerà masse d’aria fredda verso le Isole Britanniche, ma al contempo, nascerà una linea di convergenza che attiverà masse d’aria instabili in moto da vicino Atlantico verso l’Italia centro-settentrionale, con focus l’Europa centrale.
Sono i primi segnali dell’autunno che in qualche modo incalza l’estate che ormai volge verso un tenue tramonto. Le masse d’aria in arrivo dall’Oceano Atlantico sfrutteranno la presenza di condizioni tropicali nel Mar Mediterraneo.
Dal Sahara, l’anticiclone africano continuerà a dare sbuffi d’aria molto calda su gran parte del Mediterraneo, ma non più rovente come è avvenuto in precedenza. Però, terre emerse e soprattutto mari saranno estremamente caldi rispetto alla media.
La serie di gocce d’aria fredda che transiteranno da ovest verso est sfiorerà la Sardegna. Al momento le previsioni non danno la possibilità di avere nella nostra regione un peggioramento delle condizioni meteo. La Sardegna potrebbe essere interessata principalmente da masse d’aria calda, quella che andranno ad alimentare di umidità e calore alle basse pressioni che abbiamo citato in precedenza.
Basse pressioni che saranno attive soprattutto in quota.
Però, a questo punto il rischio di infiltrazioni di aria umida proveniente dall’Oceano Atlantico, in particolare dal Golfo di Guascogna sono elevatissime, e queste ben sappiamo che vanno a generare aree temporalesche sul bacino occidentale del Mediterraneo, quelle che più di una volta hanno poi raggiunto la Sardegna, e causato improvvisi eventi di grave maltempo.
Potremmo citare la grave tempesta che giunse il pomeriggio del 12 settembre 2008. Un evento meteo che colse di sorpresa tutti, all’epoca. Causò danni ingentissimi, tanto che fu dichiarato lo stato di calamità per le zone coinvolte. Da allora abbiamo osservato diversi altri fenomeni di tale natura, che dalle Baleari hanno poi preso forza e colpito parte della Sardegna.
Appena un anno fa, un evento del genere scatenò le maggiori precipitazioni dell’anno sulla provincia di Cagliari. Ne abbiamo già parlato in un altro approfondimento, dove abbiamo evidenziato la caduta di 100 mm di pioggia sul capoluogo in un solo giorno, considerando che le medie trimestrali per quel periodo dell’anno sono di circa 145 mm. Fu una bomba d’acqua, e questi eventi meteo non sono prevedibili facilmente.
Dopo quell’evento tornò l’estate. Ecco, estate, una stagione che ormai è cambiata, che inizialmente ci aspettiamo con sembianze che non ci sono più, ma poi col caldo che sopraggiunge, le temperature normali che in certi periodi della stagione si mostrano ancora, vengono percepite come fasi di fresco, ma quelle sarebbero temperature che un periodo venivano considerate normali. Ecco perché parliamo di nuove stagioni estive, con spiccata caratteristica tropicale.
L’impressione che sia osservando le linee generali della circolazione atmosferica, soprattutto una visione d’insieme, è che ben presto in Sardegna giungeranno i primi temporali, anche se non indicati dai modelli matematici di previsione. Ciò perché c’è un eccesso di energia a disposizione, ed è sufficiente la minima infiltrazione di aria o più fredda in quota per dare innesco a eventi temporaleschi.
In merito alle perturbazioni, quella oceaniche e mediterranee per intenderci, per il momento non vediamo all’orizzonte nessun evento meteo, quantomeno per due settimane.
In conclusione, la temperatura: questa dovrebbe rimanere superiore alla media, farà caldo, ci sarà anche afa, avremo eventi di calura estrema solo di breve durata e non estremamente diffusi come avvenuto precedentemente. Ci saranno anche picchi termici che in talune località si avvicineranno a 40 °C. Ma allo stesso tempo, confermiamo, le condizioni meteo non saranno più di un’estate durevole, ci sarà il rischio di fenomeni atmosferici a sorpresa.