È balzato nelle cronache di mezzo mondo, cosa che è abbastanza insolita, la gravissima serie di incendi che interessato la Sardegna, con danni ingentissimi all’habitat naturale. Incendi che hanno ucciso migliaia di animali, ma che hanno danneggiato aziende agricole, campagne coltivate, boschi.
Incendi che hanno costretto all’evacuazione di centinaia e centinaia di persone. Incendi che hanno sparso nel cielo fumo e ceneri per decine e decine di km.
Come ogni anno la Sardegna si trova a primeggiare in Italia per gli incendi. Le cause di questo primato derivano forse anche dall’ampiezza dei territori disabitati, dalle grandi distese di vegetazione mediterranea secca per la lunga siccità estiva. E poi ci sono il caldo con basso tasso di umidità ed il vento che sostengono il propagarsi delle fiamme a volte anche per decine di km.
L’incendio è una reazione ossidativa (o combustione) non controllata che si sviluppa senza limitazioni nello spazio e nel tempo dando luogo, dove si estende, a calore, fumo, gas e luce. L’incendio può essere provocato da diverse cause sia naturali come gas derivante da decomposizione di materia organica sottoposto ad alte temperature, fulmini, etc. Ma anche, e spesso in natura, per mano dell’uomo per motivi casuali, leciti o illeciti (fortuito, provocato o doloso).
In Sardegna gli incendi hanno distrutto, più che nella vicina Corsica, nei secoli scorsi i grandi boschi che ricoprivano le zone interne, soprattutto perché era consuetudine ripulire i terreni appiccando il fuoco. Fuoco che poi incontrollato si estendeva nelle campagne e nei boschi. Ma questa è storia del passato, oggi gli incendi vengono avvengono per distrazione, per atti malavitosi, ma volte sono accidentali. Secondo vari studi gli incendi solo occasionalmente sono autoprodotti.
Ora non ci resta che sperare nella fine di questo grande caldo, anche se dovremo affrontare un ulteriore periodo di grande calura, ideale per altri incendi.
Gli incendi estivi sono comuni in tutte le regioni mediterranee, ma in Sardegna, come detto prima, hanno una disastrosa frequenza ed estensione, che ha pochi paragoni in Europa.
Le forze messe in campo per contrastare gli incendi potrebbero essere sufficienti se ci fosse una maggiore collaborazione, un maggior rispetto per la natura incontaminata che poche aree d’Italia come la Sardegna hanno.
Dobbiamo ringraziare tutti coloro che si sono adoperati questi giorni per spegnere il fuoco, sottoponendosi a fatiche immani, addentrandosi in luoghi dove la temperatura supera i 50°C. Rischiando non poche volte anche la vita. Grazie a tutte le forze dell’ordine, ai tantissimi volontari.