La linea di tendenza meteo per la parte restante di aprile appare segnata per la Sardegna dall’instabilità atmosferica che potrebbe a tratti accentuarsi parecchio. Altro che primavera dolce e mite direte. Insomma, più che altro la primavera d’aprile 2021 sarà sballottata dai venti che soffieranno per alcuni giorni dall’Artico verso il Mediterraneo occidentale, ed altri da quelli che irromperanno dal Nord Africa. I primi prevarranno nella prima parte del periodo di previsione, i secondi probabilmente dopo il prossimo fine settimana.
Aprile mese di mezzo tra semestre freddo e caldo, è sempre stato così, e quest’anno non farà eccezione, se non per un aumento dell’estremizzazione meteo climatica ereditata dal clima che cambia in tutto il Pianeta, e che coinvolge anche la Sardegna.
Sardegna terra di mezzo, definizione che sigla un clima variabile, che poi lo diviene molto più in quella parte di regione che posta a nord della catena del Marghine, della Planargia e poi sino al Monte Acuto, escludendo con le alture del Monte Limbara la Costa Smeralda e Olbia. Una variabilità che si presenta poi anche nel nuorese, ma sui monti esposti a nord ovest.
L’area delineata è quella che maggiormente patirà delle interferenze dell’Artico, con meteo più variabile dell’altra Sardegna. E di questa fa come sempre parte del leone Cagliari ed il suo hinterland, sovente di suo meno piovoso del resto della regione, e con un maggior numero di giornate di bel tempo. Ma il vento, quello non si fermerà neppure con le maggiori barriere montuose, che poi in Sardegna sono abbastanza ridotte in altezza.
C’è di buono nelle attuali previsioni, ma tenete conto che andranno confermate, che non dovremmo avere eccessi di freddo come quelli di ieri ed oggi. Ma solo sbalzi termici.
Inoltre, dopo il 25 aprile esordirà un clima migliore, con un deciso aumento della temperatura, seppur soggetto ai soliti sbalzi che ancora faranno sentire.
Pioverà, ecco, la buona notizia è che nelle prossime due settimane ci saranno discrete occasioni di pioggia, anche se circoscritte a brevi periodi, e con il prevalente regime dell’acquazzone, inoltre, aumenterà di frequenza il numero di temporali.
Piuttosto, la grandine si potrebbe far vedere di nuovo, ma meno diffusa di quella giunta nel fine settimana e oggi.