Il collega Ivan Gaddari ha esposto l’evoluzione meteo per i prossimi giorni, io mi sono spinto invece più avanti nel tempo ad analizzare le proiezioni dei supercalcolatori, per cercare di individuare quale potrebbe essere la linea di tendenza del lungo termine in Sardegna.
Quest’approfondimento intende essere soprattutto una riflessione sulla stagione autunnale. Abbiamo parlato dei mari attorno alla Sardegna ancora molto caldi, con temperature superiori alla media. Tutto ciò però non è una novità: ogni anno i mari sono più caldi perché la temperatura media globale è cresciuta.
Sempre più ci stiamo rendendo conto che anche il tempo atmosferico, e l’andamento delle varie stagioni sono cambiati.
Il freddo di fine settembre con tutto quel maltempo sembrano distanti, eppure sono avvenuti circa una settimana fa. Adesso ci troviamo con una variabilità atmosferica che a tratti ci porta qualche pioggerella, oltre che il solito vento che in Sardegna è comunque una condizione atmosferica normale, e temperature tutto sommato relativamente miti.
Il clima della Sardegna è decisamente ottimale per viverci, ciò è noto, eppure presenta da sempre delle fasi meteo estreme, che però negli ultimi tempi sembrerebbero più frequenti rispetto al passato, e apparentemente più intense. Sull’intensità dei fenomeni estremi ho i miei dubbi, in quanto consultando i vecchi archivi di meteorologia, non si fatica a individuare delle vere e proprie catastrofi che hanno colpito la Sardegna.
Sino ad alcuni anni fa, le attuali temperature si registravano ai primi di settembre, quando il gran caldo dell’estate cessava. Ma anche allora c’erano dei periodi caldi, e anche ad ottobre si poteva andare al mare di certi periodi, ma erano eventi di breve durata, non erano la normalità che invece attualmente vediamo. Ì
Un altro aspetto che non trascurabile è la distribuzione delle piogge, divenuta un vero rebus, tanto è irregolare nella distribuzione geografica e nel tempo. Ciò determina un grande disagio soprattutto in agricoltura e nell’allevamento. Un equilibrio molto delicato per chi svolge tali attività.
La Sardegna è come se si trovasse in una sorta di terra di mezzo, e comunque coinvolta nei cambiamenti climatici, che hanno cambiato la stagione autunnale e quella invernale, quando le comuni condizioni meteo stagionali si verificano quasi sempre estremizzate, con fenomeni atmosferici più marcati rispetto la media.
Perciò, potremmo passare da una fase d’ottobre praticamente insignificante, improvvisamente a periodi eccessivamente caldi oppure molto freddi. Infine, non è affatto trascurabile il rischio che prima o poi una perturbazione generi potenziali eventi alluvionali, perché la Sardegna di questo è tra le regioni italiane più vulnerabile.